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Economia

Dal Kenya al Venezuela: i blackout mettono il mondo al buio

Blackout in mezzo mondo, dal Kenya al Venezuela, a ricordare che senza investimenti nelle reti e nella capacità di generazione si resta al buio, anche se si è ricchi di petrolio come il Venezuela

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Giornate di blackout in mezzo mondo, dall’America all’Africa. Iniziamo con il Kenya: come confermato anche dalle autorità e da numerosi messaggi sui social media, una grossa fetta del paese è ora al buio.
I kenioti di Voi, Murang’a, Embu, Lang’ata a Nairobi, Ongata Rongai, Kitale, Kericho, Malindi, tra le altre aree, hanno dichiarato di essere senza corrente.

Kenya Power ha confermato le notizie in un comunicato.

“Abbiamo perso la fornitura di energia elettrica in varie parti del Paese, ad eccezione della regione del Rift settentrionale e di alcune zone della regione occidentale”, ha dichiarato l’azienda.
“Ci rammarichiamo per i disagi causati e chiediamo ai nostri clienti di avere pazienza mentre lavoriamo per ripristinare la normalità al più presto. Pubblicheremo un aggiornamento sui progressi dell’esercizio di ripristino dell’energia elettrica non appena possibile”.

Nel frattempo, Kenya Power aveva indicato sulla sua pagina X che alcune zone della contea di Uasin Gishu sarebbero state interessate da un’interruzione programmata dell’energia elettrica tra le 10.00 e le 17.00 di sabato 31 agosto.
Non è chiaro perché sia successo questo blackout: la società era già al limite nella gestione della rete, come confermano i numerosi blackout programmati, ma qualcosa di inatteso deve essere successo, lasciando metà del paese al buio.

Intanto il Venezuela al buio dovrebbe tornare alla luce

Venerdì i venezuelani si sono svegliati con un grave blackout nella capitale Caracas, che ha colpito anche diversi Stati.

Blackout in venezuela

Il governo del presidente Nicolas Maduro ha attribuito la colpa del blackout, iniziato intorno alle 4.50 del mattino, a “sabotaggi elettrici”. Molot più probabile che questo sia dovuto a una rete elettrica vetusta e con una manutenzione approssimativa.

Il ministro delle Comunicazioni Freddy Náñez ha dichiarato che gli operai stanno lavorando per ripristinare la corrente. Nessuno “ruberà la pace ai venezuelani”, ha detto in un video messaggio pubblicato sui social media.

In passato il Venezuela ha subito regolari blackout per i quali il governo ha quasi sempre incolpato i suoi oppositori. Secondo gli esperti di energia, i blackout sono stati causati da incendi che hanno danneggiato le linee elettriche e dalla scarsa manutenzione dell’infrastruttura elettrica.

Molti dei problemi energetici del Paese si sono attenuati con la stabilizzazione dell’economia, il calo dell’inflazione e la dollarizzazione di fatto che ha ridotto la carenza di beni importati.

Tuttavia, dalle contestate elezioni presidenziali del mese scorso, le autorità sono state pronte ad attribuire qualsiasi disturbo, anche se minore, all’opposizione. Questo è stato il caso di martedì, quando un blackout ha colpito Caracas e diversi stati centrali.

I residenti della capitale hanno preso bene l’interruzione di corrente di venerdì. Il traffico durante la normale ora di punta mattutina è stato più scorrevole del solito e alcuni si sono lamentati di non essere in grado di contattare i familiari a causa della mancanza del servizio di telefonia mobile. Del resto ormai ci sono abituati.


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