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JPMorgan si riscopre patriota (e fiuta l’affare): 10 miliardi di dollari sulla sicurezza nazionale USA

JPMorgan fiuta l’affare della scarsità: 10 miliardi su energia e minerali critici per blindare gli USA. Ecco perché questa mossa ci riguarda tutti.

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JPMorgan Chase investirà fino a 10 miliardi di dollari in aziende statunitensi legate alla sicurezza nazionale, tra cui energia, energia nucleare, infrastrutture di rete e minerali critici, nell’ambito di un più ampio impegno di capitale da 1500 miliardi di dollari volto a rafforzare la base industriale del Paese, secondo quanto riportato lunedì da Reuters.

Il programma, denominato “Security and Resiliency Initiative” (Iniziativa per la sicurezza e la resilienza), identifica quattro settori strategici: indipendenza energetica e resilienza, produzione nel settore della difesa, minerali critici e tecnologie avanzate. Nel settore energetico, JPMorgan ha dichiarato che intende concentrarsi sulla produzione nucleare, lo stoccaggio in batterie e i sistemi di energia distribuita che migliorano la stabilità della rete.

La banca combinerà prestiti diretti, partecipazioni azionarie e servizi di consulenza, assumendo al contempo nuovi banchieri specializzati in settori strategici.

Il piano deriva originariamente dalle previsioni per il 2023 Energy Supercycle di JPMorgan, che prevede un deficit del mercato petrolifero globale di circa 1,1 milioni di barili al giorno quest’anno e avverte che il cronico sottoinvestimento potrebbe ampliare tale divario fino al 2030. In una nota ai clienti del giugno 2025, JPMorgan ha ribadito la sua previsione di base secondo cui il greggio Brent rimarrà tra i 60 e i 65 dollari quest’anno e intorno ai 60 dollari nel 2026, avvertendo però che in scenari estremi di interruzione dell’approvvigionamento, i prezzi potrebbero salire fino a 120-130 dollari al barile.

Il rapporto prevede che i prezzi del Brent si attesteranno in media a circa 66 dollari al barile nel 2025, poiché l’OPEC+ continuerà a gestire l’offerta e la domanda asiatica rimarrà forte.

In una analisi separata del settembre 2025, JPMorgan ha sottolineato che garantire l’accesso ai minerali critici è ora un pilastro centrale della strategia economica globale. La concorrenza per il litio, il nichel e gli elementi delle terre rare sta ridefinendo i flussi commerciali e di investimento, con gli Stati Uniti e i loro alleati che cercano di ridurre la dipendenza dalla Cina.

Ora, JPMorgan sta investendo nuovi capitali nelle sue previsioni, sperando di posizionarsi al crocevia tra sicurezza energetica e strategia industriale, rispecchiando l’enfasi dell’amministrazione Trump sulla ricostruzione della capacità interna in settori critici.

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Domande e Risposte per i Lettori

1) Perché una banca come JPMorgan decide di investire in settori come l’energia nucleare e i minerali critici, che sembrano più di competenza statale?

JPMorgan agisce spinta da una duplice motivazione: profitto e mitigazione del rischio. Le sue analisi interne prevedono una crescente instabilità globale e carenze strutturali nell’offerta di energia e materie prime. Investire in questi settori significa posizionarsi in mercati che, sostenuti da politiche governative di sicurezza nazionale, garantiranno rendimenti stabili e a lungo termine. In sostanza, la banca anticipa dove lo Stato sarà “costretto” a spendere e si assicura un posto in prima fila, trasformando un rischio sistemico globale in un’opportunità di business.

2) L’investimento di JPMorgan avrà un impatto reale sull’economia americana o è solo un’operazione finanziaria?

L’impatto potrebbe essere significativo. A differenza di investimenti puramente speculativi, questo piano prevede prestiti diretti e partecipazioni in aziende manifatturiere e tecnologiche. Ciò può tradursi in un reale aumento della capacità produttiva, innovazione e creazione di posti di lavoro qualificati in settori strategici. È un esempio di “finanza al servizio dell’industria”, che mira a rafforzare la base economica reale del Paese. Tuttavia, il successo dipenderà dalla capacità di selezionare progetti validi e non disperdere le risorse in iniziative puramente speculative.

3) Questa mossa di JPMorgan indica che dobbiamo aspettarci un aumento drastico dei prezzi dell’energia e delle materie prime nel prossimo futuro?

Non necessariamente un aumento drastico e immediato, ma segnala un’alta probabilità di forte volatilità e una tendenza al rialzo nel medio-lungo periodo. La previsione di base di JPMorgan per il petrolio resta contenuta, ma l’investimento è una sorta di “assicurazione” contro scenari estremi (guerre, interruzioni delle forniture). La banca sta scommettendo sul fatto che la scarsità di investimenti passati e le crescenti tensioni geopolitiche renderanno l’energia e i minerali critici beni sempre più preziosi e strategici, giustificando oggi un’allocazione di capitale così importante.

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