Attualità
Business Insider incensa le università italiane: stipendi dei neolaureati, ca. 1200 eur/mese. Nel 1993 era la mia borsa di studio (italiana)…
Sono rimasto esterrefatto nel leggere Business Insider Italia, edito da L’Espresso ossia dal settimanale più Dem che ci sia in Italia: viene trattata la classifica degli stipendi dei neolaureati italiani*, individuando i migliori atenei italici in base agli stipendi attesi oltre che alla possibilità di trovare lavoro. Memento, Business Insider Italia come contenuti non ha nulla a che vedere con la versione inglese, che per inciso è ormai di proprietà tedesca.
L’immagine sopra è relativa al 2014, stipendi dei neolaureati, tratta dal Global Cost of Talent Index (2014).
La cosa che più mi ha colpito è l’enfasi data nell’articolo mirata a sottolineare il messaggio che, si, in Italia i giovani laureati trovano lavoro e guadagnano pure buoni stipendi. Falso!
Anticipo la conclusione: consiglio ai neolaureati di andarsene dall’Italia quanto prima, possibilmente studiando all’estero in università straniere, sono in troppi ormai a puntare al lavoro sottopagato dei giovani necessario per pagare le laute pensioni di coloro che sono colpevoli del disastro economico che aspetta l’Italia nei prossimi mesi ed anni.
Si perché quanto viene accuratamente taciuto dal mitico Business Insider Italia, alias L’Espresso, è che gli stipendi italiani per i neolaureati sono da fame, anche in relazione al costo della vita in Italia ed alle tasse altissime.
Prendo a riferimento il Global Cost of Talent Index, che misura lo stipendio dei neolaureati. Bene, nel 2013 [oggi le differenze con l’Italia sono certamente maggiori], l’Italia era messa come segue (euro/lordi mese):
– Italia 1500
– Svizzera 5134
– Norvegia 4800
– Danimarca 3800
– Australia 3400
– Germania 3200
– Svezia 3150
– USA 3150
– Canada 3000
– Francia 2886
– Finlandia 2745
– UK 2680
Business Insider Italia, una testata davvero inimitabile, ci ricorda che per il 2016 i giovani neolaureati italiani prendono nel migliore dei casi poco più di 1380 euro LORDI mensili se si laureano a Bolzano, mentre la decima migliore è sotto 1200 euro LORDI mensili. Non vi dico le ultime università italiane, immagino siano abbondantemente sotto i 1000 euro LORDI mensili (ossia meno di 800 euro netti mensili!). E, appunto, parlo di stipendio lordo, non netto (vedasi oltre). Della serie, l’Italia ha costi della vita ai vertici del mondo industrializzato ma stipendi tendenti ai mercati in via di sviluppo (anche il Brasile ha stipendi maggiori dell’Italia per i neolaureati).
Insomma uno schifo.
A maggior ragione perché la tassazione degli stipendi mediamente in Italia è molto superiore alla media europea, soprattutto per gli stipendi bassi. Fate conto che l’aliquota IRPEF minima in Italia è il 23% senza no tax zone, ossia la minore aliquota IRPEF italiana spesso è pari all’aliquota medio-alta o addirittura in alcuni casi massima di altri paesi europei (questo Berlino si dimentica di dirlo quando si interroga pubblicamente sul perché l’Italia non cresca, sbaglio a dire che le tasse assurdamente alte vengono imposte anche per volere eurotedesco?).
E non si dimentichi che la disoccupazione giovanile italiana è molto maggiore di quella della stragrande maggioranza dei paesi europei se si escludono Grecia e Spagna (e senza considerare che i voucher italiani nascondono almeno – secondo recenti valutazioni – il 6% di disoccupazione generale addizionale). Ricordo che la disoccupazione giovanile ufficiale in Italia è pari oggi al 40.3% contro il 21.2% nel 2008, trend normale per un paese che si sta rapidamente deindustrializzando con avallo europeo. Ossia pochi neolaureati trovano statisticamente lavoro in Italia.
Ricordo che nel 1994, alla fine del mio master in UK, tornai in Italia in quanto c’era più lavoro nel mio paese natale rispetto alla perfida Albione. E la borsa di studio, erogata dalla mia università italica, era pari allo stipendio che molti neolaureati non riescono a guadagnare oggi, circa 1100 euro al mese. Cifre di quasi 25 anni fa!!!! [questo la dice lunga sul declino italico da allora, ad es. avevamo ancora un gruppo gigantesco come Montedison prima che venisse annientato per via giudiziaria per aver tentato di cimentarsi nel business del petrolio vegetale, Gardini come Mattei? Ndr …]
Fortunatamente oggi ho famiglia straniera e ormai da anni vivo all’estero senza nessuna volontà ne interesse di tornare a vivere nel Belpaese, che resta un luogo fantastico giusto per passare le vacanze. Ossia mio figlio, nato all’estero e cittadino straniero, non studierà in Italia. Credetemi, quello che avete letto in passato dallo scrivente è frutto dell’esperienza di vivere ed avere interessi – ed ormai cultura – non italiani; ossia non sono partigiano nelle mie prese di posizione, non avendo interessi tipici di un soggetto che vive in Italia.
Anzi, forse avrei più interesse a che l’Italia restasse nell’Euro il più a lungo possibile, è comodo avere un paese allo sfascio dove andare a fare shopping a basso prezzo. Precisamente quello che pensano a Berlino quando tentano di impedire a Roma anche solo di pensare di uscire dalla moneta unica.
Follia!
Nella vita – questo non viene ben compreso a nord del Gottardo – non tutto è interesse, c’è anche il senso di giustizia. Ecco perché spero, tutto sommato a mio svantaggio, che gli italiani residenti rinsaviscano ed inizino a pensare a fare i propri interessi, anche uscendo dall’euro se necessario.
Fa invece rabbia vedere “italiani” come quelli dell’Espresso che sembrano fare di tutto per dare una visione parziale; chiaro, chi vive di rendite deve difendere i propri privilegi e raccontare la storia in una maniera piuttosto che in un altra può ben contribuire a nascondere la vera essenza del disastro che aspetta il Belpaese.
Mitt Dolcino
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