Analisi e studi
Italia: dati di inflazione e bilancia commerciale positivi, che però indicano una compressione dei consumi interni
I dati dell’inflazione e della bilancia commerciale italiana sono positivi, ma sono coerenti anche con una compressione dei consumi interni. Gli italiani quindi godono ben poco di questa situazione tutto sommato non negativa
L’Italia oggi riceve delle notizie che apparentemente sono buone, ma noscondono anche dei problemi che i cittadini della Penisola sentono sulla propria pelle.
Prima di tutto vediamo l’inflazione: il tasso d’inflazione annuale in Italia è rallentato all’1,1% nell’agosto del 2024 dall’1,3% del mese precedente, in linea con le stime preliminari.
I costi di trasporto hanno registrato un calo (-0,2% vs 1,5% a luglio), mentre la deflazione è aumentata per le comunicazioni (-6,8% vs -5,2%). D’altra parte, i prezzi hanno registrato una leggera accelerazione per la salute (1,6% vs 1,5%), i ristoranti e gli hotel (4,4% vs 4,3%) e i beni e servizi vari (2,4% vs 2,3%).
Inoltre, la deflazione si è attenuata per gli alloggi e le utenze (-1,4% vs -2,2%). Nel frattempo, il tasso di inflazione è rimasto invariato per gli alimenti e le bevande non alcoliche (0,9%), le bevande non alcoliche e il tabacco (2,4%), la ricreazione e la cultura (2%) e l’istruzione (1,8%).
Rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo italiani sono aumentati dello 0,2%, allineandosi anche ai risultati preliminari.
source: tradingeconomics.com
Interessante il fatto che l’inflazione core è superiore a quella generale, a indicare una certa dinamica salariale, derivante dall’effetto residue dell’inflazione precedente sulle paghe.
source: tradingeconomics.com
Un altro dato positivo viene dalla bilancia commerciale italiana: la Penisola ha registrato un’eccedenza commerciale di 6,743 miliardi di euro nel luglio del 2024, la più grande degli ultimi tre anni, in aumento rispetto all’eccedenza di 6,108 miliardi di euro del periodo corrispondente dell’anno precedente e decisamente superiore al consenso del mercato di 4,5 miliardi di euro.
Ricordiamo che la Germania, ad esempio, aveva visto a luglio una caduta della bilancia commerciale.
Le esportazioni sono aumentate del 6,8% a 57,176 miliardi di euro, con incrementi notevoli nelle vendite di articoli farmaceutici (21,4%), prodotti alimentari e bevande (15,7%) e prodotti chimici (15,3%).
A loro volta, le importazioni sono aumentate del 6,3% a 50,433 miliardi di euro, in quanto il calo del fatturato degli acquisti di abbigliamento (-7,2%) e di gas naturale (-6,5%) ha leggermente compensato gli aumenti degli articoli farmaceutici (24,6%), dei prodotti alimentari e delle bevande (16,2%) e dei prodotti chimici (15,9%).
Ecco il relativo grafico:
source: tradingeconomics.com
I dati di inflazione e bilancia dei pagamenti sono positivi, ma indicano anche una situazione in cui l’economia interna viene repressa, soprattutto dal punto di vista dei consumi. Se l’industria italiana, che comunque si sta leggermente contraendo, esporta, è perché non c’è mercato nazionale, e questo ne frena l’espansione. anche la depressione dell’inflazione rispetto alla media europea indica un paese che viene forzato al risparmio.
L’austerità imposta non fa bene ai redditi, il vero punto debole del paese, e ai consumi. Se non altro l’industria resta competitiva a livello internazionale, ma gli italiani ne godono in modo molto limitato.
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