Israele e Iran: attacchi e arresti spingono all’escalation

Gli eventi stanno spingendo vero uno scontro diretto fra Israele e Iran. In un attacco mirato all’aeroporto di Damasco Israele avrebbe ucciso undici ufficiali dlle Guardie Rivoluzionari Iraniane che stavano recandosi in Siria. Questo corpo, IRGC, è alla base di molte delle attività terroristiche condotte, sponsorizzate o comunque favorite dalla Repubblica Islamica.

Anche l’Iran ha ammesso l’attacco e le perdite subite, e questo rende la situazione pericolosa perché è probabile una ritorsione da parte di Tehran.

Israele commenta raramente gli attacchi che colpiscono la Siria, ma ha ripetutamente affermato che non permetterà all’Iran – che sostiene il governo dittatoriale del presidente Bashar Assad – di espandere la propria presenza nel paese.

L’attacco nei pressi dell’aeroporto è avvenuto “un giorno intero dopo che l’aeroporto ha ripreso i voli”, ha dichiarato l’osservatorio con sede in Gran Bretagna e con una rete all’interno della Siria. Questo ha portato a una nuova chiusura dei voli dall’aeroporto siriano.

Intanto l’Iran ha eseguito la condanna a morte, proprio ieri, di quattro supposti sabotatori legati al Mossad, fra cui una donna. La coincidenza dei due eventi è, per lo meno, sospetta, e fa pensare che l’attacco israeliano possa essere stato, a sua volta, una sorta di ritorsione contro queste esecuzioni.

La Siria rischia di diventare il campo di battaglia di una guerra  non dichiarata, ma combattuta, fra Gerusalemme e Tehran. Questi scontri si aggiungono a quelli in corso nel Mar Rosso e nell’Oceano Indiano, dove gli attacchi al naviglio mercantile sono proseguiti nonostante la missione americana Prosperity Guardian che dovrebbe tutelare le navi che percorrono l’aerea. Siamo in presenzza di una “Maledizione di Tucidide” che si sta per avverare?