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Iran: record di esportazione di greggio a maggio, nella speranza della fine delle sanzioni
Le esportazioni di greggio iraniano hanno superato 1,5 milioni di bpd a maggio, il livello più alto dal 2018, nonostante il Paese sia ancora sotto sanzioni statunitensi. Il mese scorso Teheran ha dichiarato di aver aumentato la produzione di greggio a oltre 3 milioni di bpd, ancora una volta il livello più alto dal 2018.
La scorsa settimana, i prezzi del petrolio sono crollati dopo che sono emerse notizie secondo cui gli Stati Uniti e l’Iran starebbero facendo progressi dopo aver ripreso i colloqui su un accordo nucleare, una mossa che potrebbe alleggerire le sanzioni sulle esportazioni di petrolio dell’Iran.
Il quotidiano israeliano Haaretz ha riferito che i colloqui stanno procedendo più rapidamente del previsto, con la possibilità di raggiungere un accordo nel giro di poche settimane. È probabile che i termini dell’accordo prevedano che l’Iran cessi le attività di arricchimento dell’uranio al 60% e oltre, in cambio del permesso di esportare fino a 1 milione di bbl al giorno di petrolio.
La necessità di superare le restrittezze economiche
Le prospettive di rilancio dell’accordo sul nucleare iraniano sono cambiate drasticamente, passando da una quasi certezza nel marzo 2022 a una quasi nulla entro la fine dell’anno e ora a questa. È probabile che la disastrosa situazione economica dell’Iran costringa il Paese ad accettare il monitoraggio e la firma di un nuovo accordo nucleare in tempi brevi, dato che le riserve di valuta estera del Paese si sono notevolmente ridotte, passando da 122,5 miliardi di dollari nel 2018 a soli 20 miliardi di dollari nel 2021, prima di risalire a 41,4 miliardi di dollari nel 2022. Con un tasso di fuga di capitali denominati in valuta estera di quasi 5 miliardi di dollari al mese, l’Iran non si trova in una situazione molto invidiabile.
Un accordo nucleare di successo potrebbe cambiare i mercati petroliferi, con l’ex ministro del petrolio iraniano Bijan Namdar Zanganeh che ha dichiarato che il suo sogno più grande è sempre stato quello di aumentare la produzione petrolifera iraniana a sei milioni di barili al giorno, guadagnare 2.000 miliardi di dollari con le esportazioni di petrolio nei prossimi due decenni e utilizzare le entrate per investire nello sviluppo del Paese.
L’attuale produzione iraniana è notevolmente inferiore al picco del 2018, pari a 3,7 milioni di barili al giorno.
Per aumentare la produzione dall’attuale livello a un livello prossimo ai 6 mb/d potrebbero essere necessari almeno diversi anni, a causa di anni di investimenti insufficienti, però questo risultato è tutt’altro che impossibile.
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