Energia
Iran: il 50% dell’export petrolifero è controllato dalle Guardie rivoluzionarie
Il 50% del commercio di petrolio iranianao è sotto il controllo delle guardie rivoluaizonarie. Un commercio soprattutto rivolto verso la Cina, anche se attualmente in calo
Il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche (IRGC), la più potente forza armata iraniana a difesa del regime, ha aumentato la propria influenza sulle esportazioni di petrolio iraniano e si stima che ne controlli la metà, come hanno dichiarato alla Reuters funzionari occidentali e addetti ai lavori iraniani.
Nonostante le sanzioni statunitensi sull’industria petrolifera e sulle esportazioni iraniane, la Repubblica islamica continua a esportare, secondo le stime, oltre 1 milione di barili al giorno (bpd) di petrolio, soprattutto verso la Cina. Esiste un’area in cui il petrolio iraniano viene trasbordato in mare e poi trasportato, in modo nascosto, in Cina.
Questo controllo dell’IRGC spiegherebbe anche in parte la contraddizione di un paese ricchissimo di risorse energetiche che deve tagliare l’energia ai servizi pubblici. l’IRGC destinerebbe i proventi petroliferi per altri scopi diversi dalla soddisfazione dei bisogni pubblici.
Durante il suo primo mandato, il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha stracciato il cosiddetto accordo sul nucleare iraniano, formalmente noto come Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA), e ha reimposto le sanzioni sull’industria petrolifera e sulle esportazioni dell’Iran nel 2018.
Il presidente Joe Biden e la sua amministrazione, pur mantenendo in vigore tutte le sanzioni sull’Iran, non hanno monitorato rigorosamente il rispetto delle sanzioni perché desiderosi di mantenere il flusso di petrolio in mezzo a crisi altrove come l’invasione russa dell’Ucraina.
Nel frattempo, il Corpo delle Guardie Rivoluzionarie ha ampliato la sua influenza sulle esportazioni di petrolio iraniano, anche per quanto riguarda la logistica, le società di facciata e la flotta ombra che trasporta il greggio sottotraccia, secondo numerose fonti che hanno parlato con Reuters.
Tre anni fa, le Guardie Rivoluzionarie controllavano circa il 20% delle esportazioni di petrolio iraniano, mentre ora la quota è salita fino al 50%, come hanno dichiarato a Reuters esperti di sicurezza e funzionari occidentali.
All’inizio di quest’anno, l’Iran ha aumentato le sue esportazioni di petrolio ai massimi di sei anni. Nello stesso tempo, si stima che le esportazioni abbiano subito un rallentamento nelle ultime settimane, poiché il greggio iraniano destinato alla Cina è stato prezzato con lo sconto più basso degli ultimi cinque anni rispetto al Brent, dato che i carichi iraniani sono crollati a ottobre a causa dell’acuirsi delle tensioni regionali in Medio Oriente.
Nel fine settimana, i media iraniani hanno riferito che le esportazioni di petrolio iraniano verso la Cina sono crollate a novembre di 524.000 bpd rispetto a ottobre. Con 1,31 milioni di bpd, a novembre le esportazioni della Repubblica Islamica verso il suo principale acquirente sono state le più basse degli ultimi quattro mesi.
L’Iran è pronto ad affrontare eventuali ulteriori sanzioni sulle sue esportazioni di petrolio quando il Presidente eletto Trump entrerà in carica all’inizio del prossimo anno, come ha dichiarato il mese scorso il Ministro del Petrolio iraniano Mohsen Paknejad.
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