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Investitore professionale: “Bisognerebbe considerare con serietà la possibilità che l’area Euro collassi”
Peter Rivers, responsabile degli investimenti (CIO) della One River Asset Management, ha scritto alcune cose su Zerohedge che ci permettiamo di condividere.“Abbiamo sempre saputo come combattere questa frammentazione: nel 2010, nel 2012, nel 2020, ogni volta con strumenti diversi”, ha dichiarato Villeroy della Banca Centrale Europea. “Nessuno dovrebbe avere dubbi, anche sui mercati, sulla nostra volontà collettiva di evitare la frammentazione”, ha continuato il francese, mentre gli spread sui titoli di Stato italiani si allargavano e gli interessi salivano alle stelle. “Abbiamo la volontà e nessuno deve dubitare che avremo gli strumenti se e quando sarà necessario”. Ma questo, naturalmente, ha lasciato che quelli di noi che sono pagati per intrattenere dubbi si chiedessero cosa segnerà il punto in cui sarà necessario che la banca centrale europea intervenga sui mercati, creando euro per poi acquistare obbligazioni periferiche.
“Non ci sono livelli specifici di aumento dei rendimenti, o dei tassi di prestito o degli spread obbligazionari che possano innescare incondizionatamente questo o quello”, ha spiegato Christine Lagarde, presidente della BCE, quando le sono stati chiesti dettagli.
“Determineremo sulla base delle circostanze, dei Paesi, come e quando questo rischio potrà concretizzarsi e lo preverremo”, ha affermato, sperando che tale ambiguità scoraggi gli speculatori dallo spingere i mercati al punto in cui la banca centrale si è impegnata ad agire. “Ma siamo impegnati – impegnati – a garantire una corretta trasmissione della nostra politica monetaria e di conseguenza la frammentazione sarà evitata nella misura in cui potrebbe compromettere tale trasmissione”, ha affermato Lagarde, fiduciosa.
Ma non esistono due crisi uguali. Nel 2010, 2012 e 2020, l’inflazione europea nel nord dell’Europa era praticamente inesistente. Nel 2012, quando il Presidente Draghi ha dichiarato che la BCE avrebbe fatto “tutto il necessario”, l’inflazione europea era del 2,35%.
In un mondo di inflazione perennemente bassa, il potere delle banche centrali di creare denaro con cui impedire la frammentazione – nota anche come sovvenzione della coesione – appare illimitato, senza costi. Ma in un mondo di inflazione elevata e crescente, i sussidi rischiano di aumentare l’inflazione e di disancorare le aspettative.
Gli investitori devono considerare tutti gli esiti e devono valutare la probabilità che gli europei del Nord siano disposti a sostenere tali costi per conto dei loro vicini del Sud, ora che l’inflazione dell’UE è all’8,1%.ù
L’osservazione di Peter Rivers è vera, ma solo parzialmente: l’intervento GENERALIZZATO della BCE su tutti i titoli non è possibile, ma, per evitare il frazionamento, sarebbe sufficiente un intervento MIRATO su uno o pochi emittenti. Una normale banca centrale acquisterebbe il titolo problematico e lascerebbe gli altri intaccati. Peccato che ci siano dei problemi:
- il primo è di carattere legale. Il TFEU in teoria impedisce questo tipo di interventi. Infatti di solito la BCE applica, o fa finta di applicare, la “Capital Key”, cioè acquista titoli in proporzione con la partecipazione della Banca centrale alla BCE. Ogni tanto la BCE aggira la norma, ma solo perché sono d’accordo;
- Il secondo di carattere molto più economico. L’Italia ha un’inflazione inferiore a quella tedesca, soprattutto Core, quindi l’operazione non dovrebbe causare dei problemi, dato che il piccolo stimolo (piccolo, perché comunque noi stiamo già seguendo i vincoli di bilancio europei) andrebbe a chi ha un’inflazione minore. Però qui interviene la demagogia europea, per cui anche questo piccolo incentivo non va bene.
Quindi effettivamente l’Eurozona rischia di saltare, ma per una specifica scelta di alcuni paesi, e non dell’Italia. In queste condizioni il mercato ha capito che il famoso “Strumento anti frazionamento” NON serve, semplicemente perché non esiste, nelle nostre condizioni, perchè non lo vogliono far esistere. A queste condizioni l’Euro Zona può benissimo saltare.
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