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Invece che di Covid, quanti muoiono di sesso ?

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Si parla sempre, anche troppo, dei morti, oggi soprattutto, se non solo, di covid-19. Eppure si può morire anche per tanti altri motivi, anche apparentemente piacevoli. La pratica del sesso è generalmente correlata ad un miglioramento delle condizioni fisiche e psicologiche delle persone, poiché riduce la pressione sanguigna, migliora il sistema immunitario e sì, aiuta anche ad andare a dormire più riposati e quindi aumenta la qualità del sonno. Purtroppo è anche una delle tipiche cause di morte per scompenso cardiaco, anche se fortunatamente non così frequente e probabile solo nei soggetti anziani. Un ultimo studio, pubblicato sulla rivista accademica tedesca “Herz” stima che questi decessi per questa causa siano dello 0,6%, il che significa una percentuale molto piccola di decessi, che sono anche legati a precedenti condizioni di salute, come una certa dipendenza da droghe illegali come cocaina o anche ai farmaci (soprattutto quelli volti a curare disturbi come la disfunzione erettile). Ora una nuova   ricerca del Journal of American College of Cardiology rivede parzialmente questi dati. Il paper ha esaminato 6.847 casi tra il 1994 e il 2020 ha concluso che, sorprendentemente, l’età media di questo tipo di tragedie è in diminuzione, colpendo i soggetti più giovani. Sebbene i decessi avvenuti durante o dopo un rapporto sessuale rappresentino solo lo 0,2%, l’età media alla quale si sono verificati è stata di 38 anni, con un notevole aumento della percentuale nelle donne (35% con una percentuale pari agli uomini).
Un’altra delle conclusioni sorprendenti dello studio è che la maggior parte di questi decessi (53%) non sono stati causati da attacchi di cuore, come era il modello generale, ma da un’aritmia, più comunemente chiamata sindrome della morte improvvisa dovuta ad aritmia cardiaca (SADS). . La seconda causa più frequente, invece, era dovuta alla dissezione aortica, cioè a una rottura della parete che ricopre questa importante arteria, deputata al trasporto del sangue all’esterno dell’organo cardiaco. In questo caso, la percentuale relativa a questi decessi è stata del 12% del totale.

Quindi si può morire di amore. Non spesso, ma si può, e comunque è sempre molto meglio che morire di noia o di covid!

 


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