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Intervento in Libia all'”Italiana” : peggio di un crimine, un errore.

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lybia etnic

 

Il profilo dell’intervendo della UE sul tema dell’immigrazione è a due fronti .

sul fronte interno un aumento dell’intevento marittimo di assistenza con Triton, accompagnato da una redistribuzione degli immigrati, pro quota , fra i vari paesi

sul fronte interno un atteggiamento attivo per limitare il contrabbando di uomini , attualmente soprattutto dalla Libia, ed altre azioni umanitarie nei pesi sub sahariani.

Ora sul fronte interno le cose procedono lentamente : alcuni paesi proprio non vogliono gli immigrati (vedi regno unito), altri discutono sulle quote. alla fine Juncker imporrà una divisione insufficiente, ma di facciata , che, per un periodo breve, potrebbe anche sembrare una soluzione. Si parla di un accordo per la redistribuzione di 20 mila immigrati a fronte di 200 mila arrivi previsti nei prossimi mesi. Comunque ammettiamo che qualcosa si riesca a fare

Il problema è il via libera dell’ONU ad un intervento in Libia.

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Cosa vuole Miss Pesc, Mogherini ? Una delibera che autorizzi la UE, e l’Italia in prima fila, ad svolgere azioni anche militari sul suolo libico per fermare i contrabbandieri di immigrati. Le azioni dovrebbero essere dirette alla distruzione sulle spiagge dei natanti utilizzabili per il trasporto verso l’Europa degli immigrati.

Ora come si fa a distinguere un peschereccio da una barca dei contrabbandieri ? I contrabbandieri di solito non colorano le proprie barche in modo diverso, nè gli cambiano nome….. La barca dei contrabbandieri diventa tale all’ultimo secondo , quando vi salgono i migranti che NON possono essere colpiti. Se non si desidera un’azione “Terra Bruciata”, che distrugga ogni natante sulle coste libiche, sarebbe necessaria un’operazione di investigazione e di controllo delle coste che richiederebbe un vero e proprio controllo dell’area, enorme , manu militari. siamo pronti a questo ?

Questo solo per affrontare i problemi pratici più immediati, perchè poi ci sono quelli politici.

In Libia, lo stato è diviso fra il governo “Legittimo” di Tobruk, riconosciuto in occidente, quello “Rivoluzionario” dei fratelli islamici a Tripoli, ed alcune città sotto controllo di gruppi estremisti filo ISIS. Tutti e tre concordano nel NON volere interventi militari occidentali di alcun genere. Quello di Tobruk si è detto disposto a risolvere la questione , purchè sia interrotto l’embargo alla vendita delle armi, cosa che complicherebbe però le relazioni con la Turchia, che protegge il governo filoislamico di Tripoli. mettere in accordo, come vuole la Mogherini, le varie parti è , nel migliore dei casi utopistico.

All’Onu, perchè i paesi membri del consiglio di sicurezza non sono molto propensi ad autorizzare un intervento apparentemente umanitario, ma di cui non si conosce bene la prospettiva operativa ed i possibili risultati. La Russia non ha fiducia nell’occidente, dopo che la Francia, nel 2011, aveva assicurato Mosca che il governo di Gheddafi non sarebbe caduto, salvo poi fare l’esatto contrario. Gli atteggiamenti ostili in Ucraina e l’assenza ai festeggiamenti per la fine dell’ultimo conflitto mondiale non ci hanno fatto degli amici. La Cina non ha interesse a vedere un nostro intervento in Libia. Gli stessi USA non capiscono bene cosa si voglia fare, e quindi non si impegnano.L’Italia poi neppure è nel Consiglio di Sicurezza: si cono francia ed Inghilterra che hanno interessi sulla Libia ben diversi da quelli umanitari e direttamente concorrenziali con i nostri. Ricordiamo cosa accadde nel 2011 anche noi.

L’intervento in Libia, con le prospettive di Lady Pesc, sarebbe peggio di un crimine: sarebbe un errore.

La vera soluzione al problema immigrazione può derivare da due estremi :

a) la soluzione “Totale”: prendere il controllo del territorio libico, pagandone il prezzo necessario, e poi ricostruirvi uno stato

b) la soluzione “Australiana”: identificare un’area dove ospitare tutti gli immigrati e quindi, lì, proteggere ed accogliere i profughi veri e propri e rispedire a casa gli immigrati illegittimi, il tutto gestito con l’Unione Europea. Una soluzione che funziona bene dove applicata.

Avremo il coraggio di applicarla anche in Europa ?

 

 

 


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