Attualità
Intelligenza artificiale: la doppia faccia della medaglia tra nuove armi biologiche e strategie di difesa
L’intelligenza artificiale può creare 40.000 armi chimiche in sei ore, ma è anche la nostra migliore risorsa per sventare minacce biologiche e sviluppare contromisure in pochi giorni. Un’analisi dei rischi e delle soluzioni per difenderci da un futuro che è già qui.

Le armi biologiche e chimiche possono diffondere una paura debilitante e devastare le popolazioni. Purtroppo, la minaccia di questo tipo di attacchi è in aumento, potenziata dalle capacità uniche dell’intelligenza artificiale. Per prevenire una catastrofe, dobbiamo utilizzare l’IA per contrastare il pericolo che questa tecnologia avanzata può scatenare. Il dottor David Gangemi, professore emerito alla Clemson University, ex consulente scientifico senior per gli affari sanitari del sottosegretario alla Difesa e virologo presso l’Istituto di ricerca medica sulle malattie infettive dell’esercito degli Stati Uniti, propone il suo punto di vista su queste minacce.
Siamo a un passo dalla catastrofe. L’ultimo caso si è verificato il mese scorso, quando due cittadini cinesi, che avevano ricevuto finanziamenti dal loro governo comunista per lavorare su un fungo nocivo, sono stati sorpresi a contrabbandare l’agente patogeno negli Stati Uniti. L’FBI li ha arrestati appena in tempo, poiché non si trattava di un fungo comune, ma di quello che gli scienziati definiscono un’“arma di agroterrorismo” che avrebbe decimato le coltivazioni di cereali americane, contagiato la popolazione degli Stati Uniti e compromesso l’approvvigionamento alimentare della nazione.
Ogni pochi anni, qualche nuovo sospetto minaccia di utilizzare la ricina contro leader politici o militari.
E solo pochi anni fa, milioni di persone sono morte e il mondo intero è stato gettato nel caos quando il COVID-19, che molti esperti ritengono ora abbia avuto origine da una gestione discutibile e da una fuga di laboratorio presso l’Istituto di virologia di Wuhan, ha attraversato i confini senza controllo.
La rapida ascesa dell’IA non fa che aggravare il problema. Nel 2022, mesi prima che ChatGPT fosse rilasciato, portando i modelli linguistici di grandi dimensioni al grande pubblico, un’IA progettata per sviluppare farmaci ha inventato 40.000 nuove armi chimiche in sole sei ore. Nel 2023, l’IA è stata utilizzata per fornire una ricetta per il gas cloramina, che ha chiamato “Aromatic Water Mix”. Gli esperti di IA e i funzionari governativi avvertono da anni che l’IA potrebbe scatenare la prossima pandemia ed essere uno strumento senza pari nelle mani dei terroristi.
Questi fatti stanno spingendo alcuni a chiedere agli sviluppatori di IA di riflettere sulle conseguenze negative di questa potente tecnologia. Abbiamo già abbastanza problemi con lo spionaggio biologico, il terrorismo per posta e le fughe di informazioni letali dai laboratori. Perché dovremmo mettere potenziali generatori di armi biologiche e chimiche nelle mani di chiunque abbia un computer?
Ma rispondere a questa minaccia non è così semplice come staccare la spina. In primo luogo, sebbene l’IA abbia il potenziale per essere utilizzata a fini malvagi, ha anche un immenso potere per fare del bene. Gli stessi strumenti che potrebbero essere utilizzati per fabbricare armi biologiche vengono utilizzati anche per curare malattie attualmente incurabili. Inoltre, l’America non può impedire ad altri di sviluppare l’IA per qualsiasi uso desiderino. Il COVID-19 e il recente fungo agroterroristico provengono entrambi dalla Cina, e si può scommettere che la Cina non avrà alcun problema a scatenare l’IA per fini ancora più distruttivi se ciò servirà ai suoi interessi, così come ogni altro attore malvagio nel mondo.
Quindi cos’altro possiamo fare?
Il primo luogo bisogna indagare e cont rastare attivamente contro i possibili casi di terrorismo chimico e biologico. Il recente arresto da parte dell’FBI dei contrabbandieri cinesi di funghi dimostra che le forze dell’ordine americane sono consapevoli di questa minaccia e sono ancora in grado di prevenire gli attacchi prima che avvengano.
Allo stesso modo, il presidente Donald Trump ha lanciato nel 2018 la prima Strategia nazionale di difesa biologica, che delinea una modalità di difesa contro gli attacchi biologici, ma questo può non essere più sufficiente, e molto paesi non hanno neanche un’idea di strategia con tro gli attacchi biologici.
Tuttavia, con l’intelligenza artificiale pronta ad accelerare rapidamente la proliferazione delle armi biologiche e chimiche, gli strumenti tradizionali non sono sufficienti. Dobbiamo usare l’intelligenza artificiale per rispondere all’intelligenza artificiale.
Il settore privato è già al lavoro. Aziende come Renovaro e OpenAI, due società di intelligenza artificiale con sede negli Stati Uniti, stanno già applicando l’apprendimento automatico sia per impedire all’intelligenza artificiale di produrre ricette per armi, sia per identificare e contrastare le minacce biologiche e chimiche prima che possano sfuggire al controllo.
Il nuovo codice prodotto dai migliori esperti di IA può essere applicato a qualsiasi modello linguistico di grandi dimensioni per impedire che insegni agli utenti come fabbricare armi di distruzione di massa. Per quei patogeni che sfuggono ai controlli, l’IA di Renovaro ha il potenziale per sviluppare antidoti a campioni biologici e chimici entro cinque giorni, anche se poi il problema resta quello di testarlo in modo sicuro.
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