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Intelligence USA: documenti rivelano le operazioni di eliminazione degli oppositori di Putin

Documenti desecretati dell’intelligence americana rivelano un sistematico programma di eliminazioni extraterritoriali commissionate dal Cremlino, come riportato da Bloomberg attraverso Jason Leopold.

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Vladimir Putin

Secondo quanto riportato da Bloomberg attraverso l’inchiesta del giornalista Jason Leopold, documenti recentemente desecretati dell’intelligence americana evidenziano un pattern sistematico di eliminazioni mirate commissionate dal Cremlino. Il memorandum dell’Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale degli Stati Uniti prospetta la probabile continuazione di tali operazioni extraterritoriali.

Le metodologie documentate spaziano dall’utilizzo di agenti nervini Novichok alla somministrazione di polonio, fino a metodologie più convenzionali. Il Guardian ha condotto un’analisi approfondita di questi eventi, evidenziando una varietà di tecniche operative.

Boris Nemtsov

Boris Nemtsov

Tra i casi più emblematici:

  1. L’eliminazione di Alexander Litvinenko a Londra (2006)
  2. L’assassinio di Boris Nemtsov a Mosca (2015)
  3. Il decesso di Mikhail Lesin a Washington DC (2015)
  4. L’incidente aereo di Yevgeny Prigozhin (2023)
  5. Il caso Zelimkhan Yandarbiyev in Qatar (2004)
Alexander Litvinenko

Alexander Litvinenko

Il caso più recente concerne Maxim Kusimov, ex capitano dell’aeronautica russa, neutralizzato in Spagna dopo la sua diserzione in Ucraina. Zeit Online riporta che la sua eliminazione era stata preannunciata dai servizi di intelligence militare russi (GRU).

La documentazione americana, ottenuta tramite Freedom of Information Act, suggerisce un programma sistematico di eliminazioni politiche operativo dal 2000, con particolare intensificazione negli anni recenti.

Tagesschau ha pubblicato un’analisi sulla complessità della prevenzione di tali operazioni, citando l’ex agente dell’intelligence Gerhard Conrad, che ne sottolinea l’intrinseca difficoltà operativa di contrasto.

L’analisi della prevenzione: una prospettiva operativa

Secondo l’approfondita analisi pubblicata da Tagesschau, la complessità della prevenzione di operazioni di eliminazione mirata presenta sfide sistemiche sostanziali. L’ex agente dell’intelligence Gerhard Conrad, nella sua disamina tecnica, evidenzia come l’implementazione di contromisure efficaci richiederebbe “una rete di sorveglianza pressoché totale dei potenziali obiettivi”, un obiettivo che trascende le attuali capacità operative delle agenzie di sicurezza occidentali.

La problematica si articola su molteplici livelli:

  1. L’asimmetria informativa tra attore offensivo e apparati difensivi
  2. La molteplicità delle metodologie operative impiegate
  3. L’estensione geografica delle potenziali aree di intervento
  4. La sofisticazione delle risorse di intelligence impiegate

Conclusioni

L’evidenza empirica suggerisce che la prevenzione totale di operazioni di eliminazione mirata rimane un obiettivo difficilmente raggiungibile nell’attuale contesto geopolitico. La risposta più efficace richiede necessariamente un approccio multilivello che integri:

  • Potenziamento della cooperazione internazionale tra servizi di intelligence
  • Implementazione di protocolli di protezione rafforzati per soggetti ad alto rischio
  • Sviluppo di capacità predittive basate su analisi comportamentali e pattern operativi
  • Rafforzamento dei meccanismi di deterrenza attraverso sanzioni diplomatiche ed economiche coordinate

L’evoluzione di questo fenomeno suggerisce la necessità di un ripensamento strategico delle metodologie di contrasto, privilegiando un approccio proattivo e integrato che coinvolga simultaneamente aspetti diplomatici, di intelligence e di sicurezza operativa.

La sfida resta quella di bilanciare l’efficacia delle misure preventive con la sostenibilità operativa e finanziaria delle stesse, in un contesto dove la minaccia continua ad evolversi con sofisticazione crescente.


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