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Analisi e studi

INSIDE ESPAÑA (parte 3): VADEMECUM PER LE ELEZIONI DEL 20 – D

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Come amano definirle qui, il 20 – D (20 dicembre) si terranno le elecciones generales 2015 per il rinnovo del Parlamento iberico della XI legislatura (350 deputati e 208 dei 250 senatori). Di seguito una veduta d’insieme del diritto costituzionale spagnolo e dei recenti sondaggi.

Forma dello Stato e del Governo

È una moderna monarchia parlamentare, divenuta pienamente democratica con la morte di Francisco Franco (1892 – 1975) e con la Costituzione del 1978. La suddivisione territoriale comprende diciassette comunità autonome più due città autonome (Ceuta e Melilla) e cinquanta province. La capitale è Madrid. Il potere legislativo ricade nelle Cortes Generales, ovvero il Congreso de los Diputados ed il Senado.  La prima, la camera bassa, ha 350 deputati mentre la seconda, la alta, 250 senatori. I membri della prima vengono eletti su base nazionale e le circoscrizioni fecha-de-elecciones-generales-2015-en-espanasono provinciali, mentre quelli della seconda dalle singole comunità autonome (quattro per quelle continentali, tre per le insulari e due per Ceuta e Melilla). Seppur il sistema sia bicamerale, non è perfetto come quello italiano in quanto la Costituzione garantisce al Congreso delle prerogative speciali in termini di veti su determinate leggi (pertanto gli elettori sono quasi sempre interessati a questa camera piuttosto che all’altra e nei media per le elezioni se ne fa riferimento quasi sempre). Per quanto riguarda il funzionamento e la struttura interna sono i medesimi della Camera dei Deputati e del Senato italiani. La Gazzetta Ufficiale è il Boletin Oficial de Las Cortes.  Il potere esecutivo è nelle mani del Consejos de Ministros presieduto dal Presidente del Gobierno (primus inter pares), dai vari ministros ed dai relativi secretarios de Estado e subsecretarios. Il Governo è nominato dal Re e sottoposto a fiducia da parte delle Cortes Generales ed ha pressappoco le medesime prerogative e poteri del governo italiano. Si riunisce ogni venerdì al Palacio de Gobierno al Palacio de la Moncloa (Madrid). Può essere presieduto dal Re su richiesta del Consiglio. Quest’ultimo ha la qualifica di Capo di Stato con la funzione di regolare ed armonizzare i rapporti e la vita delle varie istituzioni ed i suoi poteri sono espressamente indicati in Costituzione dagli articoli 56 al 65; attualmente è Felipe VI de España, proclamato dinanzi alle camere nel giugno 2014.

Elezioni del 20 – D

I partiti in corsa (i principali, quelli più piccoli sono tralasciati per mancanza di informazioni) sono:

  1. Partido Popular (PP): centro destra. L’attuale presidente è Mariano Rajoy ed ora ha la maggioranza assoluta nelle Cortes Generales;
  2. Partido Socialista Obrero Español (PSOE): sinistra e la presidentessa è Micaela Navarro (mentre “l’uomo di punta” è Pedro Sanchez). Governa svariate comunità autonome (Navarra, Aragona, Comunità Valenciana, Asturie…) ed è in coalizione col PNV nel parlamento vasco e col PSC nella Generalitat de Cataluña);
  3. Ciudadanos (C’s): di centro sinistra progressista ed il presidente è il giovane Albert Rivera. Di recente formazione (2006 a livello catalano, 2014 a livello nazionale) è nato prima in Catalunya come oppositore alla politica indipendentista di Arthur Mas e poi si è esteso a tutta la Spagna. In pochi anni ha ottenuto molta popolarità e, secondo alcune indiscrezioni, è il preferito dai giovani spagnoli. Ha come obiettivo quello di scalzare il PSOE come principale partito di sinistra spagnolo;
  4. Podemos: è il più giovane partito spagnolo ad aver ottenuto una rapida popolarità (è nato nel 2014 ed ha “sbancato” alle elezioni europee del medesimo anno) e l’attuale presidente è Pablo Iglesias Turriòn. Apertamente di sinistra, è contro le politiche di austerità che stanno soffocando questo paese da anni e di recente ha ottenuto delle perdite di consensi dovute all’appoggio a Tsipras nell’estate 2015. Come per tutti i partiti qui analizzati è europeista ed eurista, ma la differenza sta nel fatto che è per una rivisitazione dei principali trattati europei e non è per una permanenza ad ogni costo nella moneta unica se la situazione non cambia. L’obiettivo è il benessere del paese sopra tutto e per questo è accusato di “venezualizzare” la Spagna. Dopo le elezioni potrà contare sull’affiliazione e coalizione di altre forze politiche minoritarie locali (valenciane, galiziane e catalane) in Parlamento (come En Marea, En Comù Podem e Compromìs);
  5. Izquierda Unida (IU): è un partito – coalizione minoritario di sinistra. Il presidente è Alberto Garzòn. A volte è affiliato col PSOE, specie a livello locale. Per queste elezioni corre nella coalizione Unidad Popular (UP);
  6. Union Progreso y Democracia (UPyD/UPD): fondato nel 2007, il presidente è Andres Herzog ed è di posizioni centriste. Nel 2011 fu la quarta forza politica più votata, ma ora ha perso parecchi consensi. È fortemente contrario alle aspirazioni indipendentiste catalane e basche ed è progressista;
  7. Democracia i Libertad (DiL): è una coalizione di partiti catalani (Convergencia i Unidad, Convergencia Democratica de Catalunya e Reagrupament) di centro destra indipendentisti;
  8. Esquerra Republicana de Catalunya (ERC): è un partito fondato nel 1931 di sinistra a vocazione fortemente indipendentista. Ha un forte peso in Catalunya ed il presidente è Oriol Junqueras. Fa parte di Junts pel Sì assieme ad altri partiti di sinistra ed a Màs, coalizione nata per le elezioni catalane del settembre 2015;

Il PP è visto come favorito, seguito dal PSOE, terzo Ciudadanos e quarto Podemos secondo il Centro de Investigaciones Sociologicas (CIS). Di seguito dei grafici sulle intenzioni di voto (per una risoluzione più ampia cliccare qui):

1

2

3

4

Di recente (5 novembre) Rajoy ha dichiarato di voler fare fronte comune contro le aspirazioni indipendentiste catalane e continua a rifiutare inviti di confronti con le altre principali forze politiche (C’s e Podemos) preferendoli col PSOE (che si terrà il 14 dicembre). Ecco il calendario secondo il Real Decreto 977/2015:

27/X Pubblicazione sul BOE 257/2015 del RD 977/2015
11-16/XI Presentazione delle candidature
18/XI Pubblicazione delle candidature
4/XII Inizio della campagna elettorale
15/XII Divieto di pubblicazione di sondaggi elettorali
18-19/XII Fine campagna elettorale e silenzio pre elettorale
20/XII ELEZIONI
23/XII Spoglio delle schede elettorali
13/I Costituzione della Cortes Generales
d.d. Investitura del Governo

 

Per ora la campagna non si è ancora conclusa e son possibili eventuali colpi di scena. Da Madrid per ora è tutto.

Hasta luego!

Tancredi Vella

Fonti:

Ley Orgánica del Régimen Electoral General (LOREG, Ley 5/1985)

Real Decreto 977/2015

Constitucion Española (1978)

http://elpais.com/elpais/2015/12/03/media/1449142505_535753.html

http://noticias.juridicas.com/base_datos/Admin/561169-rd-977-2015-de-26-oct-de-disolucion-del-congreso-de-los-diputados-y-del-senado.html

http://www.elmundo.es/espana/2015/10/02/560e6d5722601d57248b4582.html

https://www.boe.es/buscar/act.php?id=BOE-A-1985-11672

http://www.elconfidencial.com/ultima-hora-en-vivo/2015-10-26/hitos-del-calendario-electoral-para-las-generales-del-20-de-diciembre_725699/

http://cadenaser.com/ser/2015/12/03/politica/1449172788_192675.html

https://www.boe.es/buscar/act.php?id=BOE-A-1978-31229


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