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INDICI DI PROTEZIONE DEL LAVORO DIPENDENTE IN ITALIA ED IN EUROPA

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Su Etica ed Economia   Eleonora Romano ha analizzato l’andamento temporale dell’indice di protezione del lavoro dipendente, nel corso degli ultimi 30 anni, basandosi sui dati  OCSE. Si parla di Employment Protection Legislation, cioè l’insieme delle norme di legge che regolano l’assunzione , il licenziamento ed il cambiamento di lavoro. L’indice è basato su dati OCSE che sono stati rivisti nella storia perchè, inizialmente, consideravano il Trattamento Fine Rapporto come una sanzione al licenziamento, mentre sappiamo che è una quota di remunerazione postposta.

Fatta questa correzione l’OCSE calcola il grado di protezione del lavoro a tempo indeterminato (EPRC) ed a Tempo determinato, tenendo conto delle normative sui licenziamenti, la tutela del lavoro giudiziale, le normative dei contratti collettivi di lavoro. Il risultato comparato fra diversi paesi è molto interessante.

Iniziamo dal lavoro a tempo indeterminato:

Interessante che dopo il 2012 cala la tutela in Italia, mentre, al contrario, dal 2003 cresce in Germania, e , mentre il Portogallo ed il Regno Unito appaiono fuori scala, al contrario gli altri paesi si muovo in modo simile.

Qual’è la situazione del lavoro a tempo determinato?

In questo caso a partire dai primi anni novanta si è passati da una situazione di tutela estrema dei lavoratori temporanei italiani ad una situazione di tutela molto più bassa rispetto a paesi simili come Spagna e Francia.

Questi dati si fermano al 2013, cioè a prima del Jobs Act e pensiamo di cercare i dati più aggiornati. Anche se in generale vi è una flessibilizzazione del lavoro non è vero che la situazione lavorativa in Italia sia molto più rigida rispetto agli altri paesi, anzi per il lavoro a tempo determinato la situazione è al di sotto della media. L’unica cosa non considerata è la lentezza dei procedimenti giudiziari del lavoro, ma questi non dipendono nè dalle leggi nè dalla contrattualistica. Comunque la  Germania ha visto perfino incrementare le tutele del lavoro. Non è che il problema italiano è la mancanza di domanda?

 


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