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India e Malesia introducono limiti all’export alimentare: si sta costruendo una grande crisi mondiale

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Sempre più paesi nel mondo si affidano al protezionismo alimentare, cioè alla limitazione dell’export di prodotti di base, per assicurare le forniture interne e cercare di limitare l’inflazione. Però così facendo pongono le basi per un peggioramento della situazione alimentare mondiale.  L‘India ha annunciato un divieto di esportazione dello zucchero e la Malesia ha bloccato le spedizioni di carni avicole. Come molti altri paesi della regione, entrambi soffrono di un’inflazione elevata. I rispettivi governi e le banche centrali cercano di contenere l’inflazione e lo fanno limitando l’export e con politiche monetarie restrittive. Politiche quasi obbligate nel tentativo di mantenere il controllo sociale in aree già molto turbolente.

Gli eventi di oggi sono iniziati con l’India. Bloomberg aveva riferito in precedenza che vi era la possibilità di un imminente divieto di esportazione dello zucchero.  Le esportazioni di zucchero verranno limitate a dieci milioni di tonnellate durante l’attuale stagione dello zucchero (2021-22). Si tratta di un altro tentativo di contenere l’inflazione e stabilizzare i prezzi interni.

Tenendo conto della crescita senza precedenti delle esportazioni di zucchero e della necessità di mantenere sufficienti scorte di zucchero nel Paese, nonché di salvaguardare gli interessi dei cittadini comuni del Paese tenendo sotto controllo i prezzi dello zucchero, il Governo indiano ha deciso di regolamentare le esportazioni di zucchero a partire dal 1° giugno 2022“, ha dichiarato il Ministero dei consumatori.

Il ministero autorizzerà solo 10 milioni di tonnellate di esportazioni di zucchero per la stagione che terminerà nel settembre 2022. Gli zuccherifici hanno già stipulato contratti per 9 milioni di tonnellate e un quantitativo record di 7,8 milioni di tonnellate è già stato spedito. Quindi praticamente sino a settembre l’India non esporterà più zucchero. Un bel problema per quello che è, attualmente, il secondo produttore mondiale dopo il Brasile.

I limiti imposti dall’India alle esportazioni di zucchero seguono un’altra misura protezionistica, come la limitazione delle esportazioni di grano all’inizio di questo mese. Il governo sta cercando di controllare l’impennata dell’inflazione alimentare assicurando un adeguato approvvigionamento interno.

I suoi maggiori clienti sono Bangladesh, Indonesia, Malesia e Dubai. Secondo l’Associazione indiana dei mulini da zucchero, l’India dovrebbe produrre 35 milioni di tonnellate in questa stagione e consumarne 27 milioni. Includendo le scorte della scorsa stagione, pari a circa 8,2 milioni di tonnellate, l’India ha un’eccedenza di 16 milioni, per cui 10 milioni di tonnellate di esportazione sono al di sotto del minimo.

Il blocco dell’export di carne avicola dalla Malesia mette invece in grosse difficoltà Singapore, che dipende dalle importazioni alimentari e vedeva la Malesia come secondo fornitore dopo il Brasile, però l’effetto si diffonderà a tutti gli altri paesi dell’area. L’Indonesia aveva temporaneamente bloccato l’export di olio di palma, a fronte della crisi nella produzione dei grassi vegetali a seguito della guerra in Ucraina. Si prevede che altri paesi seguiranno questi esempi, nel tentativo di controllare l’inflazione sui prodotti essenziali.

 


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