Attualità
India e Cina assicurano la crescita della domanda mondiale di petrolio
La domanda di petrolio in Asia è rimasta robusta a marzo grazie alle forti importazioni di Cina e India, che hanno compensato l’indebolimento della domanda in altri Paesi asiatici.
Il mese scorso l’Asia ha assorbito un totale di 27,6 milioni di barili di greggio al giorno, ha riferito Clyde Russell della Reuters citando i dati della Refinitiv Oil Research. Si tratta di un aumento del 4% rispetto a febbraio.
Nei primi tre mesi dell’anno, le importazioni asiatiche di petrolio hanno superato tutti i mesi dell’anno scorso, ha osservato Russell, ad eccezione di novembre.
Le importazioni di greggio della Cina a marzo hanno raggiunto il massimo degli ultimi quattro mesi, con 11,65 milioni di bpd, quasi 1 milione di bpd in più rispetto alla media giornaliera di febbraio. Il mese scorso l’Arabia Saudita è stata il primo fornitore della Cina, superando la Russia.
L’India, da parte sua, ha visto le sue importazioni di greggio toccare il massimo degli 11 mesi a marzo, con 5,02 milioni di bpd. Il greggio russo ha rappresentato un terzo di questo totale, con consegne ai massimi storici per il sesto mese consecutivo.
Nonostante l’indebolimento delle importazioni di greggio e gas naturale all’inizio dell’anno e subito dopo la riapertura cinese dopo quasi tre anni di rigide misure di Covid, gli analisti prevedono che le importazioni di petrolio della Cina accelereranno nel corso dell’anno e sosterranno la crescita della domanda globale di petrolio.
Secondo Energy Aspects, FGE, S&P Global Commodity Insights e Wood Mackenzie, le importazioni cinesi di greggio potrebbero aumentare fino a una media di 11,8 milioni di bpd quest’anno, con un incremento compreso tra 500.000 bpd e 1 milione di bpd.
Nel frattempo, quasi tutte le esportazioni di greggio della Russia sono dirette verso la Cina e l’India, secondo dati recenti. Secondo il fornitore di analisi energetiche Vortexa, a marzo la Russia ha spedito 3,38 milioni di bpd di greggio verso i mercati esteri, di cui il 91% verso le due maggiori economie asiatiche, ha riferito l’Agenzia Anadolu.
Nel resto dell’Asia, invece, le importazioni di greggio sono per lo più diminuite, suggerendo un indebolimento della domanda al di fuori dei sei maggiori importatori, che comprendono anche la Corea del Sud e il Giappone.
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