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In un tweet (o due) vi do la plastica dimostrazione del fallimento di Mario Draghi

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Mario Draghi è il candidato più desiderato e più temuto alla Presidenza della Repubblica, in realtà è un politico che ha già fallito la sua principale missione. Non parliamo del PNRR e del Recovery Fund, alla fine poco più della lista della spesa, che può essere un problema solo in un paese come il nostro, distrutto da 30 anni di cattiva burocrazia. No, parlo di quella che era la vera missione per cui Mario Draghi è salito alla Presidenza del Consiglio: usare la propria esperienza e la propria per ottenere una sostanziale modifica del “Patto di stabilità e crescita”, cioè l’insieme di norma fissate nel 1992 e peggiorate nel 2011 che ingessano i bilanci degli stati europei e impediscono di svolgere qualsiasi seria politica economica.

Il prof. Mario Draghi ha già fallito questa missione, e a rendere plastica immagine di ciò vi proponiamo questi due semplici post twitter di Blanchard, economista francese, e di Lars Feld, notissimo economista tedesco e il secondo, in Germania, per potere d’influenza politica.

 

A seguito del rilancio, da parte di Olivier Blanchard, dell’articolo del Financial Times in cui Draghi e Macron parlavano di un accordo per la riforla delle regole di bilancio della UE, Lars Feld semplicemente risponde:

Beh io penso che ci voglia l’unanimità per cambiare le norme fiscali in modo così radicale come vogliono Italia e Francia. Questa sarà molto difficile da ottenere. Nessun regalo di natale @OJBlanchard

Lars Feld dice chiaramente che ci vuole l’unanimità per cambiare queste norme e il neo cancelliere Scholz ha già affermato che quelle attuali gli vanno benissimo. Tra l’altro, necessitando il voto di tutti, la Germania non deve neppure sporcarsi le mani per sabotare qualsiasi riforma: le è sufficiente mandare avanti qualche altro paese, come i Paesi Bassi o la Svezia o la Finlandia, per  bloccare tutto. La missione di Draghi, o il doppio gioco di Marcon, sono già finiti: non è possibile nessuna riforma della struttura economica dell’Unione Europea. L’unico strumento di convinzione possibile sarebbe un “Piano B” che nessuno ha il coraggio d’intraprendere, tanto meno l’attuale  Presidente del Consiglio.

Quindi Mario Draghi potrà anche essere eletto Presidente della Repubblica, ma la sua principale missione è già fallita. Il problema però non è tanto per lui, quanto per poco meno di sessanta milioni di abitanti. La festa, se mai è iniziata,  si appresta a finire.

 

 


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