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Difesa

In Sordina l’Algeria ha ricevuto i primi caccia Sukhoi Su-35

Senza clamore l’Algeria sembra aver ricevuto il primo caccia russo Su-35, che è stato avvistato nella base di Oum Bouaghi. Ora saranno problemi soprattutto per il Marocco

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È emerso che un caccia Sukhoi Su-35 di fabbricazione russa è stato avvistato in Algeria, alimentando la speculazione che la nazione nordafricana possa aver iniziato a ricevere questi aerei avanzati.

L’avvistamento, rilevato presso la base aerea di Oum Bouaghi, nel nord-est dell’Algeria, ha attirato l’attenzione degli analisti militari e degli osservatori regionali, anche se nessuna conferma ufficiale è giunta dal governo algerino o dalle autorità russe.

Base aerea di Oum Bouaghi

La notizia, se verificata, segnerebbe uno sviluppo significativo negli sforzi in corso dell’Algeria per modernizzare la propria forza aerea e potrebbe spostare l’equilibrio di potere nella regione.

La mancanza di chiarezza ha lasciato spazio a voci e congetture: alcuni suggeriscono che i jet potrebbero far parte di un ordine reindirizzato originariamente destinato all’Egitto, mentre altri lo vedono come una continuazione dei profondi legami militari dell’Algeria con la Russia.

Le prime notizie provengono da fonti locali e da post sui social media, tra cui l’osservazione di pesanti aerei da trasporto russi An-124 atterrati in Algeria nelle ultime settimane. Questi avvistamenti hanno portato a sostenere che l’Algeria potrebbe ricevere fino a 24 jet Su-35, anche se il numero esatto non è ancora confermato.

Su-35 , il modello avvistato in Ageria

Né il Ministero della Difesa nazionale algerino né l’esportatore statale di armi russo, Rosoboronexport, hanno rilasciato una dichiarazione in merito alle speculazioni. Questo silenzio si allinea con la tendenza storica dell’Algeria a mantenere discrete le acquisizioni militari, una pratica radicata nella sua cautela strategica in mezzo alle tensioni regionali, in particolare con il vicino Marocco.

L’assenza di una parola ufficiale ha solo amplificato l’interesse per quello che potrebbe essere uno degli affari di armi più significativi degli ultimi anni in Nord Africa.

L’interesse dell’Algeria per i caccia avanzati russi non è nuovo. Nell’ultimo decennio, il Paese ha costantemente aggiornato la propria forza aerea, affidandosi pesantemente a Mosca per le attrezzature. Nel 2018 sono emerse notizie secondo cui l’Algeria stava negoziando per l’acquisto di Su-35, potenzialmente come parte di un accordo più ampio che includeva anche altri velivoli russi come il Su-34 e il Su-57.

F-16 Marocco

Nello stesso anno, l’Egitto si sarebbe tirato indietro da un accordo per i Su-35 su pressione degli Stati Uniti, che hanno minacciato sanzioni per i legami militari del Cairo con la Russia. Gli analisti hanno ipotizzato che la Russia abbia reindirizzato quei jet verso l’Algeria, un cliente di lunga data con una flotta già dominata da progetti sovietici e russi, tra cui oltre 70 caccia Su-30MKA.

Il generale Said Chengriha, capo di Stato Maggiore dell’esercito algerino, avrebbe supervisionato le prime fasi dei colloqui per l’acquisizione del velivolo nel febbraio 2025, secondo l’agenzia di stampa italiana Agenzia Nova, anche se i dettagli rimangono scarsi.

Il Su-35, in particolare la variante da esportazione nota come Su-35E, è una pietra miliare della moderna linea di caccia russi. Sviluppato dalla Sukhoi, un’importante azienda aerospaziale russa, il velivolo è classificato come caccia di quarta generazione, colmando il divario tra i modelli più vecchi e i jet stealth di quinta generazione come il Su-57.

Presentato per la prima volta all’inizio degli anni 2000 come evoluzione del Su-27 Flanker, il Su-35E vanta un’avionica avanzata, una maggiore manovrabilità e una robusta dotazione di armi. È alimentato da due motori Saturn AL-41F1S, ciascuno dei quali produce fino a 31.000 libbre di spinta con postbruciatori, consentendo una velocità massima di circa 2,25 Mach – circa 1.500 miglia all’ora – ad alta quota.

L’autonomia operativa supera le 2.200 miglia con i serbatoi esterni, rendendolo adatto a missioni a lungo raggio in Nord Africa e nel Mediterraneo. Non è impossibile che, sul mare, questi moderni cacciabombardieri possano incrociare i caccia o gli aerei italiani.

Nello stesso tempo questi moderni caccia saranno un avviso per il vicino dell’Algeria con cui sussistono contrasti, cioè con il Marocco, che, a sua volta, sta migliorando il suo armamento mettendo il linea gli F-16V e che sta cercando di essere il primo paese africano a mettere in linea il caccia F-35.

 


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