Attualità
IN GRECIA FU VERO GOLPE. (di Marcello Bussi)
Golpe e controgolpe. Se ne era parlato l’estate scorsa, quando la Grecia sembrava a un passo dall’uscita dall’euro. Ma solo ieri è arrivata la prima autorevole conferma di quelle voci. Intervistato dalla rete ellenica Skai Tv, il governatore della banca centrale greca Yannis Stournaras ha dichiarato che gli era arrivata una soffiata secondo cui era pronto un piano segreto per introdurre una moneta parallela nel caso in cui i negoziati con i creditori internazionali fossero falliti.
Il piano comportava l’irruzione nella zecca nazionale. «Allora ho riunito i consulenti legali della banca centrale e alcuni ex primi ministri. Ne ho parlato con il presidente della Repubblica e abbiamo, per modo di dire, alzato un muro, una difesa contro un’eventualità del genere». Stournaras non ha fatto nomi, ma tutto fa pensare che si riferisse all’allora ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, poi estromesso dal premier Alexis Tsipras dopo che Troika ne aveva chiesto la testa. Varoufakis aveva prima negato e poi ammesso l’esistenza di un piano per introdurre la moneta parallela, ma nessuno aveva pensato che tutto fosse pronto per il blitz. Da notare che Stournaras ha sventato l’assalto con l’aiuto di alcuni ex premier, tra i quali c’era probabilmente il predecessore di Tsipras, da lui sconfitto alle elezioni, Antonis Samaras. Va poi rimarcato che Stournaras è stato ministro delle Finanze del governo filo-Troika guidato da Samaras. Mentre il presidente della Repubblica Prokopis Paulopoulos al momento dei fatti era stato da poco eletto con il voto di Syriza e di Nuova Democrazia, il partito di Samaras, con cui ha fatto tutta la sua carriera politica. Il quadro che emerge è inquietante: il governo Tsipras, eletto dal popolo ma schiacciato fra la Troika e gli esponenti del precedente esecutivo, in pratica ha sempre avuto le mani legate. Si può pensare che anche il secondo governo Tsipras sia nelle stesse condizioni.
MarcelloBussi, MF 14.1.16
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