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Euro crisis

In assenza di un’uscita dall’euro il taglio delle pensioni “medie” è la misura necessaria per pensare di superare la crisi: il nuovo fascismo è alle porte, ecco perchè

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Mi hanno raccontato un aneddoto: un esponente di spicco della nomenclatura meneghina del PD di cui non faccio il nome (basti sapere che si fa passare per economista), andò tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014 presso una sede distaccata del partito a Milano a spiegare le misure da attuare per superare la crisi ed anche, in perfetto stile PD, per improntare detta futura azione su una base di ipotetica giustizia sociale, mica come in passato (…).

Dunque, da fine economista e buon oratore il nostro economista di sinistra portò la platea al punto nodale ossia le pensioni: ogni medio conoscitore della materia sa che senza un taglio delle pensioni non se ne esce, conti della serva oggi lo Stato spende circa 800 miliardi di euro annui e di questi circa 400 sono pensioni/prestazioni sociali e sanità, a cui bisogna aggiungere 85 mld circa di interessi sul debito incomprimibili su base euro ed europea (non su base lira ipotetica). Dunque è su pensioni e sanità che bisogna incidere.

Chi me l’ha raccontato – io non c’ero, chiaramente – mi ha detto che in platea la gente annuiva estasiata, gli anzianotti in prima fila erano molto convinti: sì, le pensioni alte dovevano essere tagliate! Infatti l’oratore elaborava il giusto concetto con la soluzione di tagliare le pensioni elevate. Direi fino a lì un gran successo.

Poi, mi dicono che un partecipante molto meno sprovveduto di come magari l’aspetto lo poteva far passare alzò la mano dall’ultima fila e fece una domanda che più o meno diceva così: si, è vero le pensioni alte devono essere tagliate, ma perchè non si dice anche, come da eminenti studi in parte elaborati dallo stesso oratore, che per raggiungere gli obiettivi di bilancio statale per pensioni alte da tagliare si intendono le pensioni a partire da circa 1200 euro mensili nette? Non vi dico la faccia dei vecchietti in prima fila che prima annuivano, improvvisamente si fecero scure e i cenni di approvazione si trasformarono in un serio no, non è possibile, ma cosa sta succedendo….

Non sto a dirvi che il dimesso partecipante che fece la domanda era uno degli economisti più fini e capaci d’Italia, che pur militante di sinistra riesce a mantenere l’obiettività necessaria per fare bene il proprio lavoro. Chapeau!

Questo ve l’ho raccontato per farvi capire un po’ come la situazione sia veramente grave, un po’ come si faccia fatica a dire la verità alla gente soprattutto se si tratta di sinistra al potere (ipocrita direi), un po’ per spiegare perchè siamo destinati ad una nuova forma di fascismo fiscale, assolutamente inevitabile in assenza di misure radicali quali l’uscita dall’euro.

Si, perchè il problema dell’Italia in fondo parte proprio da un aspetto estremamente positivo, direi anzi un vanto di quanto fatto dai nostri nonni e padri, ossia deriva da un’ottima distribuzione di ricchezza tra la popolazione con meno, molti meno eccessi rispetto all’estero e soprattutto all’Europa (non ci crederete ma i paesi con maggiori differenze tra ricchi e poveri – si chiama median household wealth*, cercate in internet in EU sono la Germania e, udite udite, la egalitaria Svezia – non a caso le periferie degradate di Malmoe esplosero in un paio di occasioni nel recente passato -, encore non a caso due paesi con grandissime radici fasciste, in proporzione resta più fascista la Svezia rispetto alla Germania per come le ha mantenute integre dopo l’ultima guerra). Dunque, per raddrizzare la situazione in Italia è necessario attaccare la ricchezza delle masse (leggasi, tagliere le pensioni a partire da quelle di circa 1200 euro mensili netti) e per fare questo è necessaria un’elite che comandi assieme ad uno stato fascista che lo permetta.

L’Europa attuale lo ha capito – vedasi cosa capita in Grecia – e spinge proprio in tale direzione, sempre alla ricerca di affidabili locali a cui dare l’incombenza del lavoro sporco per poi premiarli con grandi onori europei e ricchezze personali successive. Che in tale contingenza il Cavaliere fosse un ostacolo al progetto è solo una logica conseguenza, degli onori europei non gliene fregava assolutamente nulla avendo già quelli globali a fianco di G.W. Bush e V. Putin [oltre ad avere un patrimonio di svariati miliardi di euro].

Voi mi direte – in modo assai superficiale -, ma no, la sinistra è in antitesi formale con il fascismo. Mi permetto di dissentire: a parte che sia Mussolini che Hitler nacquero come socialisti eletti dal popolo [con il fine nobile di risolvere enormi problemi riconosciuti da tutti come quelli economici, problemi molto simili a quelli che abbiamo al giorno d’oggi in Italia] e solo successivamente evolvettero in senso autoritario, ma addirittura la patria del socialismo/comunismo, l’URSS, generò un mostro chiamato Stalin che, pur decisamente di sinistra – forse dovrei dire proprio perché di sinistra – creò un sistema di potere che era addirittura oltre il fascismo, con la caratteristica peculiare di innestare il terrore nella propria stessa popolazione [la Germania nazista faceva paura soprattutto ai non tedeschi ed all’estero] con lo strumento della magistratura interna, che era quella che ti mandava nei gulag.

Non vi dice nulla tutto questo? Non trovate similitudini con la situazione attuale e con lo stato di polizia fiscale che sta mettendo le mani nelle tasche di tutti per pagare l’austerity imposta solo all’Italia [e non alla Francia ad esempio]? Con il grande fratello fiscale che pretenderebbe che le aziende italiane pagassero anche il 70% dei propri guadagni in tasse [follia]? Con la giustizia formale di far pagare a case ed oggi scopriamo anche a terreni – novità di ieri l’altro – tasse elevatissime alla voce di TASI o IMU, le più alte del mondo occidentale? Chiamatele anche se volete redditometro, studi di settore, retroattività, abuso del diritto, monitoraggio dei conti, inversione dell’onere della prova etc…

Non avete capito che tecnicamente dal prossimo anno assieme all’autoriciclaggio si rischia più galera per una evasione fiscale rispetto ad un reato di sangue ad es. tentato (potrebbe essere il caso addirittura per un omicidio preterintenzionale)? Per lesioni gravissime, beh, non c’è storia, pena proporzionalmente lieve (della serie, se spaccate le gambe ad uno che considerate vostro nemico rischiate penalmente meno che per un reato fiscale, forse consegue anche da questo il perchè in certe zone d’Italia i postini si rifiutino di notificare le cartelle di Equitalia).

Forse tutti noi non abbiamo ancora capito che nel fascismo ci siamo già, le strutture asservite allo scopo sono già state messe al posto giusto pronte per l’uso: adesso basta solo trovare qualcuno che stringa il cappio fino in fondo e che sia pronto a subire l’onere di chiamarsi nuovo Benito (per una tragica fortuna italica, pur ipoteticamente credendo alla missione da compiere, da veri ignavi quali sono agli italiani manca anche il coraggio di fare questo)….

Se restare nell’euro significa tutto ‘sto disastro….

Mitt Dolcino

* http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_wealth_per_adult


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