Economia
Immatricolazioni Auto: altro mese disastroso nella Ue. Lancia Addio
Continuano i pessimi risultati di immatricolazione auto in Europa e in Italia, con un calo del 3,4% e del 6,2%. Lancia ormai è un marchio virtuale, con un calo delle vendite del 77% in Italia

Il settore auto continua a essere pessimo, soprattutto in Italia e in Germania. Le immatricolazioni di autovetture nell’Unione Europea sono diminuite del 3,4% su base annua, raggiungendo le 853.670 unità nel febbraio 2025, dopo il calo del 2,6% del mese precedente.
La Germania ha guidato il calo, riducendosi del 6,4%, seguita dall’Italia (-6,3%). Nel segmento dei veicoli elettrici a batteria (BEV), le immatricolazioni sono aumentate del 23,7%.
Nei primi due mesi dell’anno, le immatricolazioni sono calate del 3% rispetto allo stesso periodo del 2024. In particolare, i principali mercati del blocco hanno registrato un calo: Italia (-6,1%), Germania (-4,6%) e Francia (-3,3%).
La Spagna, invece, ha registrato una crescita dell’8,4%. In questo periodo, le vendite di nuove auto elettriche a batteria sono cresciute del 28,4%, raggiungendo 255.489 unità e conquistando il 15,2% della quota di mercato totale dell’UE.
Tre dei quattro maggiori mercati dell’UE, che rappresentano il 64% di tutte le immatricolazioni di auto elettriche a batteria, hanno registrato una crescita a due cifre: Germania (+41%), Belgio (+38%) e Paesi Bassi (+25%). Al contrario, le immatricolazioni in Francia hanno registrato un leggero calo dell’1,3
Ecco il grafico relativo alle immatricolazioni
Secondo i dati UNRAE per l’Italia abbiamo anche un altro dato molto triste: la Lancia, un marchio storico, lasciato a se stesso da Stellantis, con il lancio solo della costosa Ypsilon, ha visto un calo delle vendite anno su anno del 77%, con solo 924 auto vendute. Tra i marchi storici solo Jaguard riesce a fare peggio, con un calo dell’80% delle vendite, ma la casa britannica è praticamente uscita dal mercato.
A questo punto bisognerebbe chiedere a Stellantis se non sia più serio restituire il marchio all’Italia, invece che tenerlo falsamente attivo, con modelli che non incontrano il favore degli automobilisti e che sono solo una lenta morte.
Sembrano passati secoli dai tempi della Delta e della Thema.
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