Economia
Il Terremoto nel Myanmar colpisce anche le Terre Rare e le rende volatili
Il Myanmar è uno dei principali produttori di terre rare e il forte e distruttivo terremoto ha reso la soituazione ancora più rigida

L’indice delle terre rare MMI (Monthly Metals Index) che segue la quotazione delle terre rare, si è mosso lateralmente, con un leggero aumento dell’1,82%.
Il mercato globale delle terre rare ha subito un colpo significativo negli ultimi tempi, grazie a una combinazione di disastri naturali e grandi movimenti geopolitici. Un forte terremoto in Myanmar e la recente ondata di dazi statunitensi hanno gettato ancora più nell’incertezza questo settore così delicato.
Terremoto in Myanmar: Una scossa alla catena di approvvigionamento?
Il 28 marzo, un potente terremoto di magnitudo 7,7 ha scosso il paese del Myanmar. Sebbene le scosse non abbiano danneggiato direttamente le operazioni di estrazione delle terre rare, il mercato globale ne ha comunque preso atto. Il terremoto ha colpito vicino a Mandalay, a circa 425 chilometri dallo Stato di Kachin, dove si trovano molte delle miniere di terre rare del Myanmar.
Nonostante il tragico bilancio delle vittime, ancora in aumento, i primi rapporti indicano che le regioni minerarie chiave sono rimaste per lo più intatte. Gli operatori delle miniere nell’area di Longchuan hanno confermato a Metal.com che le strade sono ancora aperte e le consegne di minerale continuano senza problemi.
Le turbolenze politiche stavano già causando problemi
Anche prima del terremoto, il settore delle terre rare del Myanmar era in difficoltà. Nell’ottobre 2024, l’esercito indipendentista Kachin (KIA) ha preso il controllo di importanti centri minerari come Kanpaiti, una città vicina al confine con la Cina.
Questo singolo evento ha interrotto le operazioni in aree responsabili di circa la metà della produzione mondiale di terre rare pesanti. L’attività estrattiva si è fermata e, nel febbraio 2025, le importazioni cinesi di ossidi e composti di terre rare dal Myanmar erano diminuite di un impressionante 89%.
Perché le forniture di terre rare del Myanmar sono importanti
Il Myanmar non è solo un altro nome sulla mappa delle terre rare. Il Paese del sud-est asiatico è uno dei principali fornitori, il che significa che svolge un ruolo chiave in tutto il mondo, dagli smartphone ai veicoli elettrici alle batterie ricaricabili. La combinazione del conflitto in corso e del recente disastro naturale evidenzia quanto sia rischioso affidarsi a nazioni politicamente instabili per ottenere materiali così critici.
Entrano in scena i dazi
Negli Stati Uniti, il 2 aprile 2025 il presidente Donald Trump ha annunciato nuove tariffe doganali. Tutti i partner commerciali degli Stati Uniti devono ora pagare almeno una tariffa del 10%, mentre alcuni Paesi, in particolare la Cina, sono stati colpiti ancora più duramente.
Considerando i dazi precedenti, le merci cinesi che entrano negli Stati Uniti dovranno ora affrontare un’aliquota tariffaria totale del 54%.
Considerando che la Cina domina la catena di approvvigionamento globale di terre rare, gli analisti prevedono che queste nuove tariffe intensificheranno i problemi di approvvigionamento esistenti.
Cosa succederà ora?
Alla luce di questa notizia, molte aziende americane stanno già agendo. La maggior parte di esse sta lavorando per assicurarsi fonti alternative nazionali e internazionali per le terre rare, mentre il governo americano aumenta gli investimenti nella produzione locale per rafforzare la sicurezza della catena di approvvigionamento.
Un’altra via, politica, potrebbe essere quella di aiutare a dare il colpo finale al governo militare e quindi trattare con i gruppi che prenderanno il potere e che saranno ben felici di raggiungere accordi con una superpotenza disponibile a investire in un paese poverissimo.
Nel frattempo, gli esperti prevedono che i prezzi delle terre rare rimarranno volatili, facendo lievitare i costi di produzione, aumentando potenzialmente i prezzi al consumo e indebolendo la competitività globale dei prodotti statunitensi.
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