Analisi e studi
Il sistema elettorale per eleggere il Presidente degli Stati Uniti d’America (di Giuseppe PALMA)
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è eletto direttamente dal popolo? Non proprio, il sistema è molto più complesso.
Essendo gli Stati Uniti d’America una Repubblica federale, anche il sistema di elezione presidenziale rispecchia fedelmente la forma di Stato che i “padri costituenti” vollero imprimere alla Nazione.
Il Presidente USA è eletto con sistema di secondo livello, e, più nello specifico, i cittadini dei 50 Stati – più quelli del District of Columbia – eleggono un determinato numero di GRANDI ELETTORI, i quali – successivamente – eleggono il Presidente della Repubblica federale degli Stati Uniti d’America.
Come funziona il sistema elettorale:
Ciascuno Stato esprime un determinato numero di Grandi Elettori in proporzione alla popolazione residente in ciascun medesimo Stato. Il totale dei Grandi Elettori è 538, per cui, per essere eletto Presidente degli Stati Uniti d’America, occorrono almeno 270 voti (cioè la metà più uno del totale dei Grandi Elettori).
Il candidato che vince in ciascun singolo Stato, anche solo per un voto, ha diritto all’assegnazione di TUTTI i Grandi Elettori espressione di quello Stato (il cosiddetto sistema “winner-takes-all“, cioè “chi vince prende tutto”) , fatta eccezione per gli Stati Maine e Nebraska dove l’attribuzione del numero dei Grandi Elettori avviene in proporzione ai voti ottenuti in percentuale da ciascun singolo candidato alla Casa Bianca.
Prima della consultazione popolare di novembre, ciascun candidato alla presidenza nomina i propri Grandi Elettori in numero equivalente a tutti i Grandi Elettori espressi da ciascuno Stato, in modo tale che, il giorno dell’elezione da parte dei Grandi Elettori, questi – che sono espressione della nomina presidenziale – votano per il “loro” candidato, cioè per colui che li ha nominati. Tale strettissimo collegamento tra Grandi Elettori e candidato alla presidenza non lascia spazio ad alcuna sorpresa, infatti il nominativo del nuovo Presidente si conosce già la sera della consultazione elettorale di novembre (Election Day). Ciò detto, nulla vieta ai Grandi Elettori eletti di votare per un candidato diverso da quello di cui sono stretta espressione (solo in alcuni Stati vi sono conseguenze di carattere penale), ma sarebbe un’ipotesi quantomeno fantasiosa.
La consultazione popolare per le elezioni presidenziali si tiene il martedì successivo al primo lunedì di novembre (quest’anno l’8 novembre), mentre l’elezione del Presidente da parte dei Grandi Elettori avviene il lunedì dopo il secondo martedì di dicembre (quest’anno il 19).
Questo il numero dei GRANDI ELETTORI attribuiti da ciascuno Stato:
California (55)
Texas (38)
Florida (29)
New York (29)
Illinois (20)
Pennsylvania (20)
Ohio (18)
Georgia (16)
Michigan (16)
North Carolina (15)
New Jersey (14)
Virginia (13)
Washington (12)
Arizona (11)
Indiana (11)
Massachusetts (11)
Tennessee (11)
Maryland (10)
Minnesota (10)
Missouri (10)
Wisconsin (10)
Alabama (9)
Colorado (9)
South Carolina (9)
Kentucky (8)
Louisiana (8)
Connecticut (7)
Oklahoma (7)
Oregon (7)
Arkansas (6)
Iowa (6)
Kansas (6)
Mississippi (6)
Nevada (6)
Utah (6)
Nebraska (5)
New Mexico (5)
West Virginia (5)
Hawaii (4)
Idaho (4)
Maine (4)
New Hampshire (4)
Rhode Island (4)
Alaska (3)
Delaware (3)
District of Columbia (3)
Montana (3)
North Dakota (3)
South Dakota (3)
Vermont (3)
Wyoming (3).
Ho già scritto che, per essere eletto Presidente USA, occorre ottenere almeno 270 voti da parte dei Grandi Elettori. Nel caso in cui nessuno dei candidati alla presidenza ottenesse il predetto numero di voti, il nuovo Presidente viene eletto dalla Camera dei rappresentanti (composta da 441 membri, di cui 435 con diritto di voto e 6 senza diritto di voto). Attualmente, quindi in occasione delle Presidenziali 2016, la Camera dei rappresentanti è a maggioranza repubblicana (246 repubblicani e 188 democratici). Tale evenienza si è verificata solo due volte (nel 1820 e nel 1824).
L’8 novembre 2016 si sfideranno, tra gli altri, Hillary CLINTON (candidata del partito democratico) e Donald TRUMP (candidato del partito repubblicano), entrambi risultati vittoriosi alle primarie di ciascun rispettivo partito.
Il 45esimo Presidente degli Stati Uniti d’America presterà giuramento e si insedierà il 20 gennaio 2017.
Giuseppe PALMA
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