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Il Senato francese vuole cha lo Stato acquisti una Golden Share in TotalEnergies

Altro che privatizzazioni: in Francia si vuole il controllo della società petrolifera, oltre che al 100% di EDF

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Un rapporto del Senato francese pubblicato mercoledì chiede al Governo di acquisire una ” Golden Share” del gigante TotalEnergies, nel tentativo di ottenere un veto strategico sulle questioni relative al cambiamento climatico e su qualsiasi idea che l’azienda possa avere di trasferire attività all’estero. 

La “golden share” è un riferimento al diritto legale del Governo francese di acquisire una quota di qualsiasi azienda nazionale per motivi di interesse strategico nazionale e poi convertire tale quota in una golden share che può porre il veto sulle azioni dell’azienda se ritenute necessarie per il Paese.

Il rapporto del Senato fa seguito alla dichiarazione del mese scorso dell’Amministratore Delegato di TotalEnergies, Patrick Pouyanné, secondo cui l’azienda stava valutando la possibilità di una quotazione primaria a New York, anche se in quell’occasione aveva sottolineato che l’azienda non avrebbe abbandonato la Francia, come riportato da Reuters a maggio.

La commissione d’inchiesta del Senato, che ha condotto oltre 40 audizioni per determinare se il gigante dell’energia fosse allineato con gli obiettivi climatici nazionali, ha esaminato “i mezzi mobilitati e mobilitabili dallo Stato per garantire il rispetto da parte di TotalEnergies degli obblighi climatici e degli orientamenti della politica estera della Francia”.

Il rapporto del Senato raccomandava al Governo di acquisire quella che definiva una “golden share” in TotalEnergies, ma riconosceva che gli sforzi di transizione energetica del gigante francese erano “superiori a quelli compiuti dalle altre ‘major’ degli idrocarburi, in particolare quelle anglosassoni”.

Il rapporto affermava che TotalEnergies era responsabile solo dell’1,2% della produzione globale di petrolio al giorno nel 2023 e notava che il 3% della sua produzione finale di energia “riguardava l’elettricità rinnovabile”, mentre il 35% dei suoi investimenti netti erano in energie a bassa emissione di carbonio nello stesso anno.

Il destino del rapporto del Senato rimane incerto al momento, con le elezioni lampo che si svolgeranno in Francia in due turni il 30 giugno e il 7 luglio. Il Presidente francese Emmanuel Macron ha indetto delle elezioni lampo, con il suo rivale di estrema destra, Jordan Bardellau, che si candida come futuro Primo Ministro e chiede agli elettori una chiara maggioranza. Il blocco di Macron è attualmente in ritardo rispetto all’estrema destra nei sondaggi, ha riferito France24.

Quindi bisognerà attendere le decisioni del prossimo governo francese per vedere se lo Stato acquisirà una quota influente nella società petrolifera francese.


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