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Economia

Il Regno Unito cerca 63 miliardi di Dollari per tenere in peidi la Rete Elettrica

Il Regno Unito avrebbe bisogno di 63 miliardi di Dollari di investimenti nella rete elettrica per far fronte alla domanda, cioè il doppio di quanto investito ora.

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Il Regno Unito potrebbe aver bisogno di investimenti fino a 63 miliardi di dollari nella rete di distribuzione dell’energia a livello nazionale per sostenere la domanda e la produzione aggiuntive fino al 2050, il doppio dell’attuale ritmo di investimenti aggiuntivi, ha affermato la National Infrastructure Commission, il consulente indipendente del governo per le infrastrutture.

Il Regno Unito avrà probabilmente bisogno di investimenti compresi tra 47 e 63 miliardi di dollari (37 e 50 miliardi di sterline) entro il 2050, poiché è necessario un “cambiamento radicale” negli investimenti nelle reti elettriche locali della Gran Bretagna.

Questo investimento sarebbe essenziale per raggiungere l’obiettivo di crescita del governo e ridurre i costi energetici a lungo termine per i consumatori, ha dichiarato la Commissione in un rapporto pubblicato venerdì.

I livelli di investimento richiesti sarebbero almeno il doppio delle attuali indennità annuali per le spese legate al carico, oltre agli investimenti ordinari, come la sostituzione delle risorse a fine vita, ha aggiunto la commissione.

Il rapporto della Commissione Nazionale per le Infrastrutture afferma che, con la domanda di elettricità destinata a raddoppiare entro il 2050, anche l’attuale ritmo di investimenti aggiuntivi nelle reti di distribuzione dell’elettricità deve raddoppiare per garantire che il sistema possa far fronte alla crescente domanda e collegare più rapidamente alla rete sia le nuove fonti di energia rinnovabile che le nuove richieste di elettricità.

Gli investimenti, tuttavia, sono limitati dalla legislazione vigente. L’attuale regolamentazione dell’autorità di regolamentazione dell’energia Ofgem “è troppo complessa e non incoraggia gli operatori delle reti di distribuzione (DNO) a effettuare gli investimenti proattivi necessari per aumentare la capacità della rete e fornire resilienza ai futuri impatti climatici”, ha rilevato l’analisi della commissione.

Nel rapporto, il consulente del governo per le infrastrutture chiede “un approccio più proattivo sia alla regolamentazione energetica che alla pianificazione del sistema”.

L’Ofgem sta attualmente cercando un feedback sulle proposte di modifica alla politica di connessione alla rete, passando da un approccio basato sul principio “primo arrivato, primo servito” a uno che dia priorità ai progetti in cui la capacità di generazione è più necessaria e i progetti sono in una fase di sviluppo più avanzata.

L’autorità di regolamentazione intende riformare l’attuale regolamentazione delle connessioni, che è diventata inadeguata poiché alcuni progetti in coda sono rimasti indietro rispetto alla tabella di marcia, mentre progetti più avanzati aspettano da anni di essere collegati alla rete.

 


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