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Economia

Il Rapporto CENSIS: Italiani non innamorati della Democrazia? No, semplicemente odiano le finzioni

Il CENSIS disegna italiani sfiduciati della democrazia, ma non sarà dovuto al fatto che la Democrazia sia stata svuotata di potere reale e ridotta ad approvare le decisioni prese da altri.

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L’ultimo Rapporto Censis disegna un ritratto poco onorevole e positivo degli italiani: brutti, sporchi, antioccidentali, poveri e ignoranti. 

Torneremo magari su questo tema anche più avanti, ma qui vorremmo concentrarci sugli aspetti più politici, che possiamo riassumere in questo grafico proposta da Ultimora.net.

Citando direttamente il rapporto:

Il tasso di astensione alle ultime elezioni europee ha segnato un record nella storia repubblicana: il 51,7% (alle prime elezioni dirette del Parlamento europeo, nel 1979, l’astensionismo si fermò al 14,3%). Per il 71,4% degli italiani l’Unione europea è destinata a sfasciarsi, senza riforme radicali. Il 68,5% ritiene che le democrazie liberali non funzionino più. E il 66,3% attribuisce all’Occidente (Usa in testa) la colpa dei conflitti in corso in Ucraina e in Medio Oriente.

Questo viene letto da molti media come sfiducia nella Democrazia, che è alla base del Mondo Occidentale. Sarà proprio così?

Stanchezza nelle finzioni

I cittadini italiani votano, ma sembra sempre più che il loro voto non conti. A che serve votare, quando alcune decisioni, come l’appartenenza alla NATO, o alla UE, o l’Euro, o altre decisioni legati ai trattati internazionali, non possono essere sottoposte a referendum e non vengono affrontati da nessuna forza politica seria?

Facendo un parallelo con l’amministrazione di una città, l’elettore sembra che non possa decidere se una lina della metropolitana sia necessaria o meno, al massimo il suo voto viene a decidere il colore dei treni.

Quindi l’elettore è costretto sempre e comunque ad avvallare certe decisioni perché, se prova a contraddirle, allora divetna un “Cattivo elettore” un “Populista” e viene ignorato. Vi ricordate quando il Quirinale respinse la scelta del prof. Paolo Savona come ministro?  A cosa è servito votare, quando un ministro, legittimamente scelto, senza impedimenti penali o di opportunità, viene respinto dal Quirinale?

Gli italiani non sono stanchi del voto, ma sono stanchi del voto che non serve a niente, se non a confermare le decisioni prese dall’alto. Gli Italiani non vogliono votare solo per scegliere se il campionato lo vince la Roma o l’Iter, ma vogliono decidere delle regole del gioco, e senza che nessuno, in modo paternalistico, giudichi le loro scelte. Anche perché l’economia e la demografia insegnano che le decisioni “Buone” degli ultimi 30 anni sono state, per i cittadini e la società nel suo complesso, disastrose. Lasciate che siano gli italiani stessi a decidere del loro futuro, e vedrete una ben diversa partecipazione. 


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