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Il Qatar vuole una fetta della raffineria tedesca che lavorava il petrolio russo. Un favore a Mosca
Il Qatar sarebbe interessato a rilevare ìil 54% della grande raffineria di Schwedt, che lavorava solo petrolio russo sino alla guerra in Ucraina e che è di proprietà di Rosfnet, anche se sotto sequestro. In questo modo il Qatar risolverebbe un problema sia alla Russia, sia alla Germania
Il gigante del gas Qatar sarebbe in trattative per l’acquisto della partecipazione della russa Rosneft nella raffineria tedesca PCK Schwedt, che è stata posta sotto amministrazione fiduciaria da Berlino dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, secondo quanto riportato mercoledì da Bloomberg e Reuters.
Schwedt è la quarta raffineria più grande della Germania, è posseduta al 54% dal gigante petrolifero statale russo e riceve il suo petrolio dall’oleodotto Druzhba dalla Russia. La raffineria di Schwedt fornisce il 90% del fabbisogno di carburante della capitale tedesca Berlino.
I termini dell’amministrazione fiduciaria scadono il 10 settembre e, mentre Berlino controlla in larga misura gli asset, Rosneft avrebbe mantenuto un certo controllo sulla vendita della sua partecipazione nella raffineria, secondo quanto riportato da Reuters.
Con l’imminente scadenza dell’amministrazione fiduciaria, che potrebbe essere interrotta o prorogata, il governo tedesco è probabilmente interessato a trovare un accordo prima di tale data per la quota del 54,17% della Rosneft, gestita dallo Stato e valutata dai media russi intorno ai 7 miliardi di dollari, secondo quanto riportato da Reuters. La Shell possiede le azioni rimanenti, che a dicembre ha dichiarato di voler vendere al gruppo britannico Prax.
Secondo Bloomberg, che cita fonti non citate, il Qatar è l’ultima offerta per la raffineria, con una delegazione in visita a Berlino nelle “ultime settimane”. Le fonti anonime di Bloomberg hanno anche affermato che il governo tedesco sarebbe d’accordo con il Qatar e che la palla è ora nel campo di Rosneft.
Al momento della pubblicazione, Rosneft non ha risposto alla richiesta di commento di Bloomberg.
La Qatar Investment Authority (QIA), il fondo sovrano del Qatar, possiede una partecipazione del 19% in Rosneft, quindi la mossa potrebbe non essere sgradita al gigante russo che, così , si libererebbe di un asset che è sempre a rischio di esproprio. Invece in questo modo incasserebbe denaro contante. Inoltre il Qatar potrebbe fornire il petrolio necessario alla sua attività.
A febbraio, fonti governative tedesche hanno riferito a Reuters che Berlino stava valutando la possibilità di nazionalizzare le attività tedesche di Rosneft, compresa la partecipazione nella raffineria di Schwedt; tuttavia, la nazionalizzazione non è l’opzione preferita, ma potrebbe essere rimessa sul tavolo se non si trova un accordo entro la scadenza dell’attuale amministrazione fiduciaria, il mese prossimo.
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