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Il piano di pace USA “Filo-Russo”: l’Ucraina deve cedere terreni e armi. La “Pace” imposta da Oltreoceano fa la Felicità di Putin?
Il Piano Segreto USA/Russia per l’Ucraina Chiede la Cessione del Donbas e il Disarmo di Kyiv. I Dettagli del Diktat a 28 Punti, che comunque potrà essere ritoccato nelle discussioni con Kyiv

Fonti giornalistiche riportano l’esistenza di un documento in 28 punti, redatto dagli Stati Uniti in consultazione con Mosca, che metterebbe il Presidente ucraino Zelensky di fronte a un amaro bivio: pace con cessione di territori e ridimensionamento militare, o escalation continua. Il documento sarebbe stato presentato a Kyiv e includerebbe garanzie militari USA sulla sicurezza dell’Ucraina dopo la fine del conflitto. Non è un trattato di pace, ma una base di discussione.
🇺🇸🇷🇺 I dettagli chiave del Piano
Il quadro elaborato da Washington, consegnato all’Ucraina tramite l’inviato speciale Steve Witkoff (che ha lavorato a stretto contatto con l’emissario russo Kirill Dmitriev), è stato definito da un funzionario anonimo al Financial Times come “pesantemente sbilanciato verso la Russia” e “molto comodo per [Vladimir] Putin”. Però, senza un intervento militare diretto, assolutamente improbabile, la guerra non sta andando bene comunque per l’Ucraina.
Secondo le informazioni filtrate, che se confermate rappresenterebbero una battuta d’arresto significativa per Kyiv, i termini dell’accordo ricalcherebbero in larga misura le richieste russe. Ecco i punti salienti del presunto diktat americano:
- Cessione territoriale: L’Ucraina dovrebbe cedere il rimanente del Donbas orientale, inclusi i territori attualmente sotto il controllo di Kyiv. Questo si aggiungerebbe alle richieste russe di riconoscimento delle regioni annesse (Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia).
- Ridimensionamento militare: Kyiv sarebbe obbligata a dimezzare le dimensioni delle proprie forze armate e a rinunciare a specifiche categorie di armamenti.
- Aiuti USA a rischio: L’assistenza militare americana al Paese verrebbe progressivamente ridotta.
- Status linguistico e religioso: Riconoscimento del russo come lingua ufficiale di Stato in Ucraina e concessione di uno status ufficiale alla divisione ucraina della Chiesa Ortodossa Russa.
La mossa arriva in un momento delicato, con l’Ucraina che continua a perdere terreno a est e il cui Presidente, Volodymyr Zelenskyy, pur ribadendo la necessità di mantenere la leadership americana “forte ed efficace” per fermare il conflitto, si trova ora in una posizione di estrema debolezza negoziale.
La posizione delle parti: non solo pace ma anche disinformazione?
La diplomazia, in questo contesto, procede a due velocità: da un lato, l’incontro tra Zelenskyy e il Presidente turco Erdogan ha ribadito la volontà di riprendere i negoziati a Istanbul (focalizzati per ora principalmente sullo scambio di prigionieri); dall’altro, c’è il presunto piano USA/Russia, di cui Mosca ha però prontamente negato l’esistenza tramite la portavoce del Ministero degli Esteri Maria Zakharova, invitando a valutare solo le comunicazioni ufficiali.
Non deve stupire la negazione russa. È una mossa classica per rafforzare la posizione negoziale, suggerendo che, se il piano dovesse essere reso pubblico, non è colpa loro. Allo stesso tempo, si crea la sensazione che Washington e Mosca possano agire “sopra la testa” di Kyiv e Bruxelles, un messaggio che al Cremlino piace sempre molto, lasciando a Zelensky il ruolo di chi rifiuta la pace. Senza considerare che, comunque, si tratta di un documento non ufficiale, al massimo una base di discussione.
Il Presidente Trump, secondo quanto riportato da Newsweek, avrebbe comunque inviato alti funzionari del Pentagono a Kyiv prima di un incontro previsto con i rappresentanti russi, per valutare la situazione in loco. L’obiettivo della Casa Bianca, esplicito, è quello di “fermare l’uccisione e trovare un accordo per porre fine alla guerra”, sebbene si richieda a tutti una “flessibilità” che, per Kyiv, si tradurrebbe in concessioni territoriali.
| Parte | Posizione Ufficiale sul Piano (Fonti Giornalistiche) | Richieste Negoziate (Passate e Attuali) |
| USA | Spingono per un accordo rapido (28 punti) con concessioni reciproche. | Flessibilità richiesta a Kyiv, ma riduzione o fine degli aiuti militari in caso di rifiuto. |
| Ucraina | “Non se ne parla” senza modifiche sostanziali; ricalca troppo le richieste russe. | Garanzie di sicurezza, nessun limite alla dimensione militare, no a cessioni territoriali. |
| Russia | Nega l’esistenza di un nuovo piano di pace. | Riconoscimento dei territori annessi/occupati, neutralità Ucraina, riduzione militare, pari status per lingua e Chiesa russa. |
In conclusione, ci troviamo di fronte a un classico gioco negoziale in cui la mossa di Washington, per quanto criticabile nel merito per la sua sbilanciatezza, punta a forzare la mano su Kyiv, utilizzando lo spettro della riduzione degli aiuti come pungolo, con l’obiettivo ultimo di chiudere un conflitto che per Washington ha costi politici ed economici non indifferenti.
Per Kyiv il piano sarebbe un duro colpo, nel momento in cui fosse proposto ufficialmente, ma ormai la situazione militare sta diventando un problema. Anche se la Russia non sta facendo conquiste esaltanti, comunque avanza lentamente, inesorabilmente, anche al costo di forti perdite. La guerra è effettivamente un inferno di nuovo tipo, in cui droni danno la caccia ai singoli soldati nelle trincee. Una situazione veramente tragica, senza via d’uscita, se non con un’escalation che nessuno vuole. Gli aiuti promessi da Macron sono inutili, perché destinati a un futuro lontano.
Domande e Risposte
Perché un piano di pace americano sarebbe “molto comodo per Putin”?
Il presunto piano USA in 28 punti risulta vantaggioso per Mosca perché i suoi termini ricalcano da vicino le richieste di lunga data del Cremlino. Chiedere all’Ucraina di cedere il controllo del Donbas orientale, ridurre le proprie forze armate della metà e accettare il russo come lingua ufficiale non sono compromessi, ma vere e proprie concessioni strutturali che la Russia non è riuscita a ottenere completamente sul campo di battaglia. Questo permetterebbe a Putin di consolidare le proprie conquiste territoriali e di ottenere influenza culturale e politica in Ucraina, il tutto con il suggello di Washington.
Qual è la posizione del Presidente Zelensky e cosa rischia l’Ucraina se rifiuta?
Il Presidente Zelenskyy ha espresso pubblicamente la necessità che la leadership americana rimanga “efficace” per porre fine al conflitto, ma fonti ucraine hanno definito il piano attuale come un “non-starter” senza grandi modifiche, data la richiesta di cessione di territori e la riduzione delle forze armate, che va contro la Costituzione ucraina. Il rischio principale in caso di rifiuto è che l’amministrazione Trump possa interrompere o ridurre drasticamente l’assistenza militare, lasciando l’Ucraina in una situazione di estrema vulnerabilità militare e diplomatica, specialmente in un momento di continue perdite territoriali sul fronte orientale.
Questo piano è un accordo ufficiale o una bozza in discussione?
Le notizie diffuse dai media, citando fonti anonime vicine ai negoziati, descrivono il piano come un framework di 28 punti già consegnato a funzionari ucraini. Tuttavia, non è un accordo ufficiale in quanto non è stato siglato dalle parti e la Russia ha persino negato l’esistenza di un nuovo piano di pace. Si tratta, quindi, di una proposta negoziale di alto livello elaborata dall’inviato di Trump, Steve Witkoff, in consultazione con il negoziatore russo Kirill Dmitriev. Il suo obiettivo sembra essere quello di definire le condizioni per un futuro accordo, testando la flessibilità di Kyiv. Quindi probabilmente verrà ritoccato.








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