Attualità
IL PECCATO ORIGINALE DELLA UE E LE LOBBIES ECONOMICO-FINANZIARIE: i veri soggetti che hanno ordito la trama della storia europea per imporci l’austerity e che ci hanno resi schiavi di diritto ( Paolo Lardini riferisce Chicco Valli)
Pensiero comune fino a pochi anni fa è che l’Europa voluta dalla Unione Europea di Maastricht fosse stata rappresentata efficacemente da istituzioni che abbiamo avuto sin dall’origine poteri funzionali adeguati, coerenti ed efficaci, istituzioni che fossero rappresentate da politici espressione di una libera volontà democratica dei cittadini dei singoli Stati che li avevano eletti. […]
Abbiamo mai dubitato che i famosi fini etico-filantropici, sociali e umanitari inseriti in tutta evidenza del trattato di MAASTRICHT fossero in realtà l’occultamento ed il depistaggio rispetto a fini occulti opportunamente mascherati?
Chi ha guidato effettivamente il processo di “creazione dell’unione europea” che ha portato la Grecia al disastro e sta portando l’Italia allo stesso risultato?
Uno studio effettuato da un’equipe austriaca e durato una decina d’anni, ha dato modo di poter scoprire aspetti interessanti al riguardo. […]
Il tutto è partito nel 1993 quando un gruppo ambientalista francese ha incaricato Olivier Hoedeman, ora attivista del CEO (Corporate Europe Observatory), di indagare il ruolo del Parlamento Europeo e della Commissione Europea nel settore degli appalti per la costruzione di una rete autostradale in territorio francese. L’indagine ha reso possibile venire in possesso di documenti e prove testimoniali che andavano ben oltre la portata dell’incarico ricevuto e di scoprire una rete di relazioni che sono state protagoniste primarie per la realizzazione del progetto europeo poi conclusosi con il trattato di MAASTRICHT e la realizzazione della Unione Europea.
IL CLUB “ERT” ED IL SUO RUOLO NELLA REALIZZAZIONE DELLA UE.
L’indagine ha portato a scoprire quanto segue:
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Il tratto autostradale francese che interessava la valle dell’Aspe rientrava in un progetto molto più vasto in cui era inclusa anche la TAV sul confine italo-francese. Tal progetto aveva un valore di ben 400 miliardi di Euro.
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Gli obiettivi di fondo che concretamente dovevano essere perseguiti traggono fondamento da un manifesto redatto da una delle più vecchie lobby presenti a Bruxelles sin dal 1980. La lobby, tuttora esistente ed operante, si chiama ERT, ovvero “European Round Table”[…].
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La ERT […] rappresentava già all’epoca oltre il 60% del PIL europeo. Al suo tavolo partecipano solitamente i 45 CEO delle più importanti e quotate multinazionali europee.
Giusto per ricordare alcuni aderenti al progetto iniziale: Volvo, Lafarge, British Petroleum, Fiat, Unilever, Bosch, Hoechst, Olivetti (ora CIR), […] Total, Nestlé, La Roche, Eni, Thyssenkrupp, […]…
Esse rappresentavano un turnover complessivo di circa 500 miliardi di euro che, all’inizio dei fatti, era pari a quasi 2,5 volte il Pil italiano (1980).
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Il programma sottoscritto dagli aderenti al gruppo, da considerarsi quasi una sorta di club esclusivo, ha preso il nome di “Reshaping Europe” (Ridisegnare l’Europa) ed era sviluppato essenzialmente in tre parti:
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Un manifesto che esplicitava gli obiettivi da far perseguire all’Europa e considerati essenziali dal Club.
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Il progetto “Missing Links” (collegamenti mancanti) la cui prima stesura risale al 1984 che intendeva imporre alla futura Unione Europea l’ossatura di riferimento infrastrutturale della rete ferroviaria del continente da realizzare nei decenni successivi. […]
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Il progetto “ Missing Networks” (reti mancanti), una sorta di pentagono tecnologico che doveva costituire la guida per gli investimenti che la futura Europa avrebbe dovuto adottare per soddisfare le richieste di questo Club privilegiato di industriali europei.
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[…] Nessun riferimento ai temi della […] integrazione culturale europea, della sussidiarietà e della solidarietà sociale, del sostegno economico sociale […].
Rappresenta la versione definitiva di bozze elaborate nel decennio precedente ed è stato presentato nel 1991. […]
L’analisi di questo programma ha dato come esito il sorprendente risultato di essere quasi perfettamente coincidente con il progetto TEN “elaborato” dalla Commissione Europea anni dopo […]. Uno di questi progetti è appunto la TAV, la linea ad alta velocità [ sul confine italo-francese] […]
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La lobby ERT ha lavorato segretamente a stretto contatto con la Commissione Europea proprio su questi temi e, da quando si è costituita la UE, si riunisce 2 volte l’anno esattamente due giorni prima della convocazioni in seno al Parlamento Europeo, onde poter dare pareri “vincolanti” […] Nel 1985 ERT ha inviato due giorni prima della convocazione dell’assemblea europea, un fax-telex ai singoli Stati, individualmente e separatamente, senza metterli in correlazione tra loro, informandoli di una decisione “condizionale” che assumeva tutti i toni di un vero e proprio “ricatto” […] queste 45 società minacciavano di lasciare l’Europa se il progetto non fosse stato approvato.
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PRIORITA’-OBIETTIVO […]
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Il mondo moderno si deve fondare esclusivamente su un industria (Europa) totalmente competitiva e globalizzata. Questo è obiettivo prioritario essenziale. Senza il raggiungimento di questo obiettivo l’Industria (l’Europa) non è nulla. […] [ Ogni ] ostacolo al raggiungimento di questo punto deve essere rimosso […].
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Si deve garantire la massima apertura del mercato ed il minimo intervento e presenza dei Governi. […]
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Il progresso ed il benessere sociali ed umani sono subordinati al raggiungimento prioritario del progresso economico. Senza il secondo non si può perseguire il primo. […]
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Totale rifiuto di politiche monetarie che finanzino deficit pubblici garantito da una sistema bancario centrale forte ed indipendente dalle politiche europee.
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FASI
Vediamo i passi che la lobby ERT è riuscita ad attuare nel tempo.
1980 – Prima riunione segreta della lobby.
Dicembre 1984 – Il Club predispone il primo piano di intervento da sottoporre alla Commissione Europea e rappresenta una parte del progetto finale che si chiamerà “Missing Links”. Il programma prende il nome di “Europe-90”o anche “Piano Dekker” dal nome del presidente del gruppo lobbista che era anche il CEO della Philips. Una sorta di agenda ultraliberista da sottoporre al vaglio della Commissione Europea.
28-29 giugno 1985 Presentazione al Consiglio Europeo tenuto a Milano del progetto visionario europeo di Jaques Delors chiamato “White Paper” […], il quale risulta nient’altro che essere una totale acquisizione del programma elaborato nell’anno precedente dalla stessa lobby ERT. Un semplice copia-incolla del testo. […] Tale bozza non verrà mai più discussa né disattesa in nessun punto fino alla redazione del Trattato di Maastricht.
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Il Libro Bianco di Delors, acquisendo i “valori” della Lobby economico-finanziaria effettua un capovolgimento delle idee di Spinelli di formare un’Europa partendo da un integrazione politica. Da questo documento il fulcro della realizzazione dell’Europa diviene la necessità di avere la MONETA UNICA COME UNICO STRUMENTO DI INTEGRAZIONE EUROPEA.
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La versione completa di questo articolo potete trovarlo sul blog di Mitt Dolcino
https://www.youtube.com/watch?v=h4C5SgeVK-Q
http://e-rastrillo.blogspot.com/2013/04/la-mesa-redonda-europea-de-industriales_18.html
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