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Il parlamento macedone vota per cambiare il nome alla nazione, anche se al referendum il popolo ha votato diversamente.

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Il referendum in Macedonia per l’approvazione dell’entrata nella NATO e nella UE ed il cambio del nome della nazione non aveva raggiunto il quorum, con solo il 35% dei votanti, quando si era tenuto il 30 settembre. Una cocente sconfitta per gli europeisti, in quel momento, perchè gli scettici o i disillusi non si erano proprio recati alle urne. Eppure il passo era essenziale: senza il cambio del nome della nazione da Macedonia a Macedonia del Nord la Grecia non avrebbe mai concesso il proprio nulla osta all’entrata del paese nella UE e nella Nato. Invece neanche il 50% dei votanti si è recato alle urne, mostrando che alla popolazione questa scelta non interessa.

Non potendo il popolo, democraticamente, qualcun altro provvederà. In questo caso il parlamento ha votato, a maggioranza, sia il cambio del voto, sia il nulla osta all’entrata nella Nato ed a proporre la candidatura per l’accesso alla UE. Il voto è stato a larga maggioranza, 80 deputati su 120, una maggioranza dei 2/3, ampia, ma non assoluta.

In bocca al lupo al nuovo candidato NATO, la Macedonia del Nord.

 


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