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Il Pakistan “chiude i rubinetti” del GNL: cancellati 45 carichi (coinvolta anche Eni) per crollo della domanda elettrica.

Islamabad taglia drasticamente l’import di gas per il 2026-27 a causa del calo dei consumi elettrici. Coinvolto il Qatar e l’italiana Eni: ecco i numeri di un risparmio da 450 miliardi di rupie.

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Mentre in Europa ci siamo abituati a scrutare con ansia i livelli degli stoccaggi e a pregare per inverni miti, in altre parti del mondo accade l’impensabile: c’è troppo gas e nessuno lo vuole. O meglio, non lo vogliono al prezzo e alle condizioni attuali, dato che l’economia reale non tira. È il caso del Pakistan, che ha deciso di dare un taglio netto alle importazioni di Gas Naturale Liquefatto (GNL) per il prossimo biennio.

La notizia, riportata da fonti ufficiali a The Nation, è di quelle che fanno rumore nei corridoi dell’energia: Islamabad cancellerà l’acquisto di 45 carichi di GNL previsti per il 2026 e il 2027.2 Una mossa che coinvolge direttamente anche il nostro gigante energetico, Eni, oltre al Qatar.

Il piano di “diversione”: meno gas, più soldi in cassa

Il governo pakistano, tramite le sue controllate Pakistan State Oil (PSO) e Pakistan LNG Limited (PLL), ha raggiunto un accordo di principio con i fornitori per “dirottare” altrove questi carichi. Non si tratta di un capriccio, ma di una necessità contabile e di mercato.

Ecco i numeri dell’operazione, che farebbero invidia a qualsiasi spending review nostrana:

  • Totale carichi cancellati: 45 in due anni.

  • Risparmio stimato: circa 450 miliardi di rupie (una cifra enorme per il bilancio locale, circa 1,4 miliardi di euro).

  • Il motivo: Crollo della domanda di RLNG (GNL rigassificato) da parte del settore elettrico.

In pratica, le centrali elettriche pakistane non stanno bruciando gas come previsto. La domanda langue e le proiezioni per il futuro sono ancora più pessimistiche, complice l’introduzione del nuovo mercato competitivo dei contratti bilaterali (CTBCM) che dovrebbe ridurre ulteriormente l’assorbimento a soli 200 MMCFD nei prossimi cinque anni.7

I dettagli dell’accordo: Qatar ed Eni

L’accordo tocca due contratti a lungo termine che, sulla carta, obbligherebbero il Pakistan ad acquistare 120 carichi l’anno (9 al mese dal Qatar e 1 da Eni). Ma la realtà ha bussato alla porta e i contratti sono stati rivisti.

Ecco come saranno distribuiti i tagli tra i due colossi energetici:

FornitoreCarichi CancellatiPeriodo di “Taglio”Note
Qatar242026 (Anno Fiscale 25-26 e 26-27)Risparmio di 240 mld di rupie
Eni212026 – 2027Rimangono solo 3 carichi invernali

Il caso Eni è particolarmente interessante. L’azienda italiana ha accettato di dirottare altrove (probabilmente su mercati più affamati e redditizi) ben 21 carichi.

Nello specifico:

  • Nel 2026 salteranno 11 dei 12 carichi previsti.

  • Nel 2027 ne salteranno 10 su 12.

  • L’eccezione: Eni consegnerà al Pakistan solo tre carichi nel prossimo biennio, strategicamente posizionati nei mesi freddi (Gennaio 2026, Gennaio 2027 e Dicembre 2027).

Un segnale macroeconomico?

Se guardiamo la notizia con la lente dell’economista, vediamo un classico aggiustamento della domanda aggregata. Il settore energetico pakistano è in sofferenza, o forse in ristrutturazione, e il consumo di energia – proxy fedele della salute economica industriale – scende.

Invece di accumulare debiti per comprare gas che nessuno brucia, il Pakistan taglia. Una scelta di realismo che farà respirare le riserve valutarie di Islamabad, ma che accende una spia rossa sulla crescita economica del paese asiatico. Per Eni e Qatar, poco male: il GNL è una merce che, di questi tempi, trova sempre un compratore alternativo.

Domande e risposte

Perché il Pakistan sta cancellando così tanti carichi di GNL?

Il motivo principale è il calo della domanda di energia, in particolare nel settore della produzione elettrica.15 Le proiezioni indicano che il consumo di gas rigassificato (RLNG) non aumenterà nel breve termine. Inoltre, l’introduzione di nuove riforme del mercato elettrico (CTBCM) porterà i produttori di energia a ridurre ulteriormente l’uso del gas. Per evitare di pagare per una risorsa che non verrebbe utilizzata, il governo ha negoziato la cancellazione.

Quali sono le compagnie coinvolte e qual è l’impatto economico?

Le compagnie coinvolte sono il Qatar (attraverso accordi con Pakistan State Oil) e l’italiana Eni (con Pakistan LNG Limited).16 L’impatto economico per il Pakistan è estremamente positivo in termini di risparmio di bilancio: si stima che la mancata importazione di questi 45 carichi farà risparmiare alle casse dello Stato circa 450 miliardi di rupie nel biennio 2026-2027, alleggerendo la pressione sulle riserve valutarie.

Eni smetterà completamente di fornire gas al Pakistan?

No, non completamente. Sebbene la stragrande maggioranza dei carichi previsti per il 2026 e il 2027 verrà dirottata altrove (21 carichi cancellati), Eni continuerà a fornire gas nei momenti critici. Sono stati mantenuti tre carichi strategici per coprire i picchi di domanda invernale: uno a gennaio 2026, uno a gennaio 2027 e l’ultimo a dicembre 2027.17

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