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Il ministro verde tedesco Habeck vuole solo materie prime “Green” per gli investimenti, ma si rischia un taglio nelle infrastrutture

Il desiderio di usare materie prime green, come acciaio e cemento, rischia di aumentare il costo delle infrastrutture dal 20% al 50%, riducendo le realizzazioni pratiche., in un momento in cui ce ne vorrebbero di più

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Con il concetto di “Mercati guida per le materie prime rispettose del clima“, il Ministro federale dell’Economia Robert Habeck (Verdi) vuole assicurarsi che i prodotti rispettosi del clima come l’acciaio, il cemento, l’ammoniaca e l’etilene si affermino sui mercati come alternativa ai prodotti fabbricati in modo convenzionale.

Secondo la sua idea, l’acciaio o il cemento verde devono diventare il nuovo standard attraverso gli appalti pubblici o i regolamenti sulle quote. questa idea è stata presentata al quotidiano economico tedesco Handlesblatt.  Insieme ai programmi di sovvenzioni da un miliardo di euro per alcuni settori, è il secondo tassello che dovrebbe consentire la trasformazione dell’industria verso la neutralità climatica.

Habeck ha affermato che il concetto si concentra sul lato della domanda. Le condizioni quadro devono essere stabilite in modo tale che i prodotti verdi siano “competitivi nel medio e lungo termine”. Con l’acciaio, il cemento, l’ammoniaca e l’etilene, l’attenzione si concentra sui prodotti dell’industria dei materiali di base ad alta intensità energetica, che sono componenti essenziali di molte catene di valore dell’economia tedesca.

Appalti pubblici che diventano più verdi, più costosi, e quindi meno infrastrutture

La spesa pubblica in Germania e nell’UE equivale a circa il 15% del prodotto interno lordo. Le autorità federali, statali e locali hanno quindi una notevole influenza sugli appalti. Questo vale in particolare per le misure edilizie e infrastrutturali, che rappresentano circa il 54 percento di tutti i contratti pubblici.

C’è però un problema, e non secondario: secondo quanto riporta il CEPS il costo dell’acciaio, per esempio,  prodotto con modalità “Verdi” viene a costare dal 20% al 50% in più rispetto a quello prodotto con tecniche ordinaria. Un discorso simile può, allo stato attuale, essere fatto per le altre materie prime.  Quindi o si assisterà ad un aumento degli stanziamenti pubblici, oppure vi sarà un taglio nelle costruzioni infrastrutturali o nel loro rinnovamento.

Anche se la speranza di Habeck è quella di avviare un’economia di scala tale da rendere acciaio e materie prime verdi più convenienti, ma la Germania avrebbe bisogno, per recuperare il distacco infrastrutturale dagli altri paesi europei, maggiori investimenti per 600 miliardi di euro, un po’ in tutti i settori, dalle reti energetiche, alla infrastrutture informatiche, alle strade, ai ponti, alla manutenzione del territorio. Invece la scelta di favorire materie prime green rischia di rendere il tutto ancora più costoso.

I desideri di Habeck rischiano di andare esattamente in direzione opposta rispetto a quanto sarebbe necessario per Berlino, riducendo ancora di più investimenti che sarebbero quanto mai necessari per mantenere la competitività tedesca.

 


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