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Economia

Il Messico apre il mercato energetico ai Privati, purché restino minoritari

Una modifica della Costituzione messicana permette ai privati di diventare partner del pubblico nella fornitura energetica, purchè la loro quota sul totale della fornitura elettrica rimanga minoritaria

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I legislatori messicani hanno proposto un disegno di legge che consentirebbe l’apertura del mercato messicano dell’energia agli operatori privati, ma solo se la quota pubblica del totale della fornitura è almeno del 54%, ha riferito la Reuters, citando la bozza del documento. Quindi si alla partecipazione dei privati, ma sotto controllo pubblico.

Ciò significa che la Comision Federal de Electricidad, l’azienda elettrica di proprietà dello Stato, sarà responsabile della fornitura di almeno il 54% dell’energia elettrica messicana alla rete, proseguendo la preferenza della precedente amministrazione per un maggiore controllo statale della produzione di energia per garantire l’accessibilità economica.

Quindi la rete elettrica e il controllo della capacità di generazione del Messico resteranno sotto controllo pubblico, che sia la CFE o la PEMEX, la società petrolifera di stato, mentre gli operatori privati saranno secondari sul totale.

Il progetto di legge fa seguito a un emendamento costituzionale che mira a consolidare la Comision Federal de Electricidad, o CFE, come attore dominante nel mercato elettrico messicano. L’emendamento costituzionale è stato approvato dal Senato con 86 voti a favore e 39 contrari lo scorso ottobre. Ciò ha soddisfatto il requisito di una maggioranza di due terzi dei voti a favore della modifica della Costituzione.

La nuova presidente messicana Claudia Sheinbaum continua la politica del suo predecessore Andres Manuel Lopez Obrador di sostenere e favorire le major energetiche statali, tra cui la compagnia petrolifera Pemex e la CFE.

Principali centrali elettriche del Messico

In base all’emendamento costituzionale, l’operatore della rete nazionale Cenace sarà obbligato a prelevare in primo luogo e in via prioritaria l’elettricità proveniente dalle centrali elettriche possedute e gestite dalla società statale CFE, indipendentemente dal prezzo e dal fatto che sia più costosa di quella generata dai produttori privati. Quindi le centrali dei privati saranno, al massimo, centrali destinate a

C’era anche un disegno di legge precedente che mirava a garantire il controllo del 54% della rete messicana da parte della CFE, riclassificando l’azienda elettrica – insieme alla major petrolifera Pemex – come azienda pubblica, un cambiamento rispetto alla loro precedente designazione come aziende produttive statali.

Nonostante la riclassificazione, che darebbe al governo una maggiore voce in capitolo nelle operazioni di Pemex, il nuovo governo è favorevole alla collaborazione dell’azienda con imprese private per lo sviluppo delle risorse petrolifere e di gas del Paese. Lo stesso atteggiamento sembra essere in gioco quando si tratta di aziende elettriche: le aziende private sono benvenute purché sappiano qual è il loro posto, essenzialmente.


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