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Economia

Il laburista Starmer cerca di vendere le centrali nucleari britanniche agli Emirati Arabi

Starmer cerca di trovare investitori per la centrale nucleare Sizewell C, e quindi cerca di attrarre investitori degli Emirati. Perché non fare l’investimento con il debito pubblico?

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Questa settimana, Sir Keir Starmer corteggerà i potenti capi dei fondi sovrani degli Emirati Arabi Uniti (EAU) per cercare di raccogliere fondi per il progetto nucleare Sizewell C.

Nel corso di un tour nel Golfo, il Primo Ministro dovrebbe fare la corte agli investimenti nelle infrastrutture britanniche, tra cui la centrale nucleare proposta sulla costa del Suffolk.

La sua visita comprenderà un incontro con i rappresentanti di Mubadala, uno dei fondi sovrani di Abu Dhabi, hanno riferito le fonti al The Telegraph.

Tra i presenti dovrebbe esserci Khaldoon Al Mubarak, amministratore delegato di Mubadala e braccio destro dello sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan, vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti e proprietario della squadra di calcio Manchester City.

Una fonte ha detto che il messaggio sarà “potete fidarvi di noi”, in mezzo alle preoccupazioni per l’impegno a lungo termine delle amministrazioni britanniche che si sono succedute sia per l’energia nucleare che per i grandi progetti infrastrutturali. Quindi si cercherà di creare uno sfondo legislativo inattaccabile che garantisca gli Emiri e i loro investimenti. Ovviamente  se qualcuno rinuncia ai rischi, questi ricadranno sulle spalle dei cittadini britannici. 

Centrale nucleare di Sizeweel C

La notizia giunge mentre il governo cerca di convincere altri investitori a salire a bordo di Sizewell C, dopo un processo di raccolta di capitali che si è trascinato più a lungo di quanto inizialmente previsto.

Giovedì il capo di Sizewell C ha confermato che cinque potenziali finanziatori sono ancora ufficialmente in corsa. Si pensa che tra questi ci siano Centrica, proprietario di British Gas, Enec (Emirates Nuclear Energy Corporation), Schroders Greencoat e Amber Infrastructure Group.

Tuttavia, fonti che hanno familiarità con la situazione hanno detto che il governo spera che altri investitori possano contribuire con denaro contante unendosi a quelli già coinvolti nel processo.

Mubadala, ad esempio, potrebbe convogliare i fondi in Sizewell attraverso Enec. Le compagnie degli Emirati Arabi Uniti si sono unite per investire in numerosi altri progetti globali in passato, ha detto un insider del settore.

In precedenza, i ministri speravano di prendere una decisione definitiva sull’investimento in Sizewell C entro la fine di quest’anno, ma nel bilancio è stato confermato che ciò non avverrà prima della primavera, e si ritiene che il destino del progetto sia ora legato alla spending review del Cancelliere Rachel Reeves.

Una questione chiave con cui i ministri sono alle prese è la necessità di iscrivere l’intero costo del progetto Sizewell – che potrebbe essere compreso tra i 20 e i 40 miliardi di sterline – nel bilancio pubblico, nonostante l’intenzione del governo di vendere una parte significativa delle azioni del progetto a investitori esterni.

Attualmente, il governo possiede più dell’80% delle azioni, mentre il resto è di proprietà del gigante nucleare statale francese EDF. Il reattore è un grande reattore Framatome da 1,6 GW elettrici e ben 4 GW termici. Una costruzione molto grande ,a anche complessa e costosa.

Il problema è che i reattori Framatome sono molto costosi, quindi l’investimento che sarà chiesto agli emiratini sarà alto, e magari loro lo confronteranno con quello che hanno speso loso per far costruire dai sud  coreani la centrale di Barakah, molto meno costosa.

Comunque alla fine gli Emiri vorranno avere il loro buon rendimento, e a pagarglielo saranno i cittadini britannici. A questo punto, se il rendimento assicurato fosse buono, perché far ricchi gli emiri e non investire il debito britannico? Strano che un laburista, teoricamente di sinistra, non ci abbia pensato.

 


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