Economia
Il (grosso) costo della conversione Green,
Anche il wall Street Journal inizia a speigare che l’energia rinnovabile costa di più di quella a base di carbonio. Una realtà che viene nascosta, ma che rischia di devastare il sistema industriale dei paesi avanzati
Finalmente anche sulla stampa mainstream inizia a filtrare un po’ di verità sui costi della “Transizione energetica” verso le fonti rinnovabili spinta dall’èlite finanziaria che non paga le proprie bollettee e non produce nulla, fuori dalla finanza. Ora il Wall Street Journal inizia a rivelare un po’m di realtà sul tema. La transizione energetica costa, e molto.
Spesso viene detto dai Mass Media che l’energia solare ed eolica è più economica dei combustibili fossili come il carbone e il gas naturale, che non emette CO2 e che quindi si deve transitare verso di queste. Tuttavia, questa non è l’intera storia.
Se è vero che i costi di produzione dei pannelli solari e delle turbine eoliche sono scesi, la realtà è che affidarsi pesantemente a queste fonti di energia rinnovabile può in realtà rendere più costose le nostre bollette elettriche.
Il problema dell’intermittenza: il sole non splende sempre e il vento non soffia sempre
Il problema principale è che il solare e l’eolico sono fonti energetiche “intermittenti”. Generano elettricità solo quando il sole splende e il vento soffia. Ma la nostra vita moderna richiede energia 24 ore su 24, 7 giorni su 7, indipendentemente dal tempo.
Ciò significa che abbiamo bisogno di fonti di energia di riserva, spesso costituite da combustibili fossili. Dobbiamo pagare i costi di due diversi tipi di fonti energetiche, quelle rinnovabili e quelle di riserva. Inoltre, dato che i combustibili fossili vengono utilizzati di meno, queste fonti di energia devono recuperare i loro costi di capitale in un minor numero di ore, il che porta a un’energia ancora più costosa.
Il vero costo è più alto:
I sostenitori dell’energia verde spesso considerano solo il costo della produzione di elettricità quando le condizioni sono ideali. Non tengono pienamente conto del costo di mantenimento dei sistemi di alimentazione di riserva e del fatto che quando usiamo meno questi sistemi, il loro costo per unità di energia aumenta.
Diversi studi, tra cui uno incentrato sulla Cina e un altro sulla Germania e il Texas, hanno dimostrato che, se si tiene conto di questi costi nascosti, l’energia solare ed eolica è significativamente più costosa dei combustibili fossili. Anche i dati internazionali mostrano un chiaro collegamento: i Paesi che utilizzano maggiormente l’energia solare ed eolica tendono ad avere prezzi dell’elettricità più elevati.
Un grafico basato sui dati IEA mette in evidenza come i paesi che si basano maggiormente sulle fonti rinnovabili vedono l’energia costare di più, ad eccezione dell’Italia, di cui parleremo a parte.
Germania: Un caso di studio sulle sfide dell’energia verde
La Germania ne è un esempio lampante. Ha investito molto nell’energia solare ed eolica e, nelle giornate di sole e di vento, riesce a generare gran parte dell’energia da queste fonti. Ma nelle giornate calme e nuvolose, le fonti rinnovabili non forniscono quasi nulla. L’attuale capacità di stoccaggio delle batterie della Germania può coprire solo circa 20 minuti di fabbisogno energetico, lasciando la Germania dipendente dai combustibili fossili per il resto del tempo.
I costi nascosti negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti, il costo reale dell’energia solare ed eolica è mascherato da ingenti sussidi governativi e agevolazioni fiscali. Sebbene i consumatori non vedano l’impatto diretto sulla bolletta dell’elettricità, lo pagano indirettamente attraverso le tasse. Secondo le stime, questi sussidi potrebbero costare ai contribuenti statunitensi oltre 60 miliardi di dollari all’anno.
L’Italia, un caso a parte di costi impropri eccessivi
Una parola per l’Italia, che mostra una percentuale di fonti energetiche rinnovabili non elevatissima, ma costi al Top della gamma. In questo caso la responsabilità è anche dei costi impropri che vengono per decreto, caricati sulle bollette e che poi vengono a pesare sulla collettività. Si tratta di voci che poi, alla fine, vengono a finanziare le energie rinnovabili, o costi per progetti falliti del passato, come il nucleare chiuso per legge.
Inoltre l’Italia importa dalla Francia e punta sul gas che, in questo momento, è molto, molto costoso.
L’impatto sui Paesi in via di sviluppo
L’affermazione che l’energia verde è più economica è particolarmente dannosa per le nazioni più povere. I Paesi ricchi spesso li scoraggiano dall’utilizzare i combustibili fossili, ma se il solare e l’eolico fossero davvero più economici, questi Paesi li adotterebbero naturalmente senza bisogno di sussidi.
In realtà, i Paesi in via di sviluppo stanno aggiungendo più capacità di combustibili fossili che di solare ed eolico, perché sono più affidabili e, senza massicci sussidi, più convenienti.
Il Green porta alla Deindustrializzazione
Se l’energia costa cara, tutte le attività che la usano in modo intensivo, dalla produzione dell’acciaio all’industria chimicha, andranno all’estero, verso quei paesi dove l’energia costa meno. Però questi paesi, come l’India, sono pure quelli che ancora si basano sulle energie a base carbonica.
Quindi gli effetti dell’incentivazione, sbagliata, verso le energie alternative è quella di spingere le produzioni industriali versi o paesi che non le usano e che emettono CO2, quindi con un effetto controproducente enorme.
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