Difesa
Il Grande Fratello siamo noi: Come l’OSINT sta riscrivendo le regole della Guerra (e della Pace)
OSINT: Dalla guerra in Ucraina alla sicurezza informatica. Come l’intelligence open source ha trasformato ogni cittadino in una potenziale spia e perché l’Europa deve investire subito in sovranità dei dati e analisti esperti.

C’è stato un momento, all’inizio di giugno 2025, che ha segnato un punto di non ritorno nella storia dell’intelligence militare. Mentre i bombardieri strategici russi venivano colpiti in profondità nel loro territorio, nell’ambito dell’Operazione “Ragnatela”, il mondo non ha dovuto attendere il comunicato stampa di un Ministero della Difesa o una soffiata anonima alla CNN.
Nel giro di poche ore, l’opinione pubblica globale stava già analizzando i danni. I video circolavano su Telegram e X, e le immagini satellitari ad alta risoluzione delle basi di Olenya e Belaya erano sugli schermi di migliaia di analisti indipendenti. Benvenuti nel “campo di battaglia di vetro”, un luogo dove la nebbia di guerra si dirada non grazie ai satelliti spia governativi, ma grazie alla connessione internet di milioni di utenti. Questa è la rivoluzione dell’OSINT (Open Source Intelligence).
Ma cos’è davvero l’OSINT? È la panacea per la nostra sicurezza o un vaso di Pandora che rischiamo di non saper gestire? Analizziamo la questione con la freddezza tecnica necessaria, andando oltre l’entusiasmo da social media.
Non solo Google: definizione e metodologia
L’OSINT non è “cercare cose su internet”. Se fosse così, ogni utente di Facebook sarebbe un agente segreto (e visti i commenti online, molti credono di esserlo). L’OSINT è una disciplina di intelligence codificata, che prevede la raccolta strutturata, il collegamento e l’analisi di informazioni accessibili pubblicamente.
Parliamo di un ecosistema vastissimo:
- Contenuti dei social media (foto, video, geotag).
- Database pubblici e registri commerciali.
- Immagini satellitari commerciali.
- Resoconti giornalistici e mappe interattive.
- Repository di codici software.
L’obiettivo finale non è l’accumulo di dati, ma la creazione di conoscenza verificabile a supporto del processo decisionale. Che si tratti di un generale che deve muovere truppe o di un CEO che deve proteggere la supply chain, il principio è lo stesso: trasformare il rumore di fondo di Internet in un segnale chiaro.
L’OSINT attualmente è una componente essenziale dal punto di vista tattico e militare. Basti considerare che gli attacchi ucraini su infrastrutture russe sono spesso verificati tramite l’analisi delle informazioni che filtrano sui social media. Queste immagini, utilizzate anche dalla Russia, permettono di effettuare un’analisi precisa dei risultati degli attacchi.
I Tre Volti dell’Intelligence Open Source
Per comprendere la portata del fenomeno, dobbiamo osservare come l’OSINT si è infiltrata in tre settori chiave, ognuno con le sue logiche e le sue necessità.
1. Il Settore Militare: La Logica dell’Allerta Precoce
Per le forze armate, incluse quelle tedesche ed europee che stanno faticosamente cercando di recuperare terreno, l’OSINT è diventato un sensore imprescindibile. Non sostituisce le classiche SIGINT (intercettazioni segnali) o HUMINT (spie umane), , ma le integra fornendo il contesto. L’OSINT militare si concentra sulla consapevolezza situazionale (Situational Awareness). Permette di monitorare la logistica avversaria (un treno pieno di carri armati filmato su TikTok vale più di mille rapporti), le infrastrutture e le dinamiche geopolitiche. Tuttavia, c’è un problema strutturale: non si può improvvisare. Le capacità OSINT, i sensori e i canali di verifica devono essere costruiti in tempo di pace. Come non si costruisce un carro armato il giorno in cui scoppia la guerra, non si addestra un analista OSINT mentre i missili stanno già volando.
2. Le Forze di Polizia: Tra Prevenzione e Forense
Qui il gioco cambia. Se il militare guarda al “grande quadro”, la polizia usa l’OSINT per scendere nel dettaglio microscopico: reati, individui, reti criminali. Un caso esemplare è quello di Puget-sur-Argens nel 2025. A seguito di una sparatoria, gli investigatori francesi non si sono limitati alla scena del crimine fisica. Hanno setacciato la “scena del crimine digitale”, ricostruendo la radicalizzazione dell’autore attraverso i suoi contenuti online e un video-confessione. La chiave qui è la triangolazione: verificare un’affermazione incrociando fonti diverse (ad esempio, un post sui social confermato da un database governativo). Senza questo rigore, l’OSINT diventa solo pettegolezzo digitale.
3. Lo Sviluppo Software: L’Intelligence del Codice
Spesso ignorato nelle analisi geopolitiche, l’OSINT nel settore software è cruciale per la sicurezza economica e cibernetica. Qui, “fonti aperte” significa repository di codice come GitHub o GitLab. Gli sviluppatori e gli esperti di sicurezza monitorano queste piattaforme per:
- Identificare vulnerabilità: Scoprire falle di sicurezza prima che vengano sfruttate da attori ostili.
- Migliorare la qualità: Imparare dagli errori altrui e adottare best practice.
- Monitoraggio della Supply Chain: Capire se il software che la nostra pubblica amministrazione sta per acquistare contiene codice “sporco” o non sicuro. In un mondo dove la guerra è ibrida, sapere se il codice che gestisce le nostre reti elettriche è sicuro è importante quanto sapere dove sono i missili russi.
Per questioni anche economiche i software Opensource sono sempre più diffusi nelle pubbliche amministrazioni, ma l’infiltrazione di componenti maligne, infiltrate da soggetti terzi, sono equivalenti all’introduzione di un agente segreto all’interno della pubblica amministrazione.
Il Lato Oscuro: Quando l’OSINT Sbaglia
Non è tutto oro quello che luccica sui monitor. L’entusiasmo per la “democratizzazione dell’intelligence” si scontra spesso con la dura realtà dell’errore umano e della manipolazione.
Il caso di Przewodów (Polonia, 2022) deve servire da memento perenne. Quando un missile cadde in territorio polacco uccidendo due persone, i social media esplosero: “Attacco russo!”, “Articolo 5 della NATO!”, “Terza Guerra Mondiale!”. Analisti improvvisati tracciavano linee sulle mappe con certezza assoluta. La realtà, emersa dopo ore di analisi fredda di fonti ufficiali e aperte, era diversa: si trattava molto probabilmente di un missile della contraerea ucraina. L’incidente dimostra i rischi letali dell’OSINT amatoriale o affrettata:
- Attribuzioni premature: In situazioni dinamiche, la velocità è nemica della precisione.
- Disinformazione: Attori statali (come la Russia) usano deliberatamente canali aperti per “intossicare” il pozzo delle informazioni, diffondendo dati falsi per confondere gli analisti.
- Danni diplomatici: Una decisione basata su un tweet sbagliato può scatenare un’escalation militare.

L’incidente di Przedowow
Le Sfide Etiche e il Futuro della Disciplina
Oltre agli errori tecnici, ci sono questioni etiche che farebbero impallidire Orwell. L’enorme mole di dati disponibili (Information Overload) pone problemi di privacy immensi. Il confine tra “pubblico” e “privato” è sfumato. L’analisi dei dati per identificare i rivoltosi del 6 gennaio 2021 al Campidoglio USA ha mostrato come la folla online possa trasformarsi in un tribunale sommario, portando a casi di doxing (diffusione di dati privati) e all’errata identificazione di innocenti. Un’operazione che avrebbe potuto identificare responsabilità chiare è stata inquinata da agenti che non perseguivano le finalità istituzionali.
Inoltre, c’è un divario tecnologico crescente. L’OSINT efficace richiede oggi strumenti di Intelligenza Artificiale capaci di processare big data che un umano non potrebbe leggere in dieci vite. Questo crea una frattura: da una parte agenzie governative e grandi corporation con budget illimitati e accesso ad AI avanzate; dall’altra, investigatori civici e ONG che rischiano di rimanere indietro. In questo caso si va verso un ancora più stretto controllo pubblico, con quanto ne consegue.
Il futuro, quindi, cosa ci riserva? L’Europa non può restare a guardare. La sovranità informativa è fondamentale. Non possiamo dipendere esclusivamente da piattaforme americane o da analisi d’oltreoceano. È necessaria una cooperazione europea strutturata:
- Piattaforme interoperabili che garantiscano la sovranità dei dati.
- Standard comuni di formazione per gli analisti.
- Collaborazione tra Governo, Industria e Accademia. Gli avversari non fanno distinzione tra settori, e non dovremmo farla nemmeno noi.
L’OSINT non è un hobby per appassionati di aerei o un gadget per la polizia. È una capacità strategica fondamentale. Chi saprà integrare meglio dati, tecnologia e fattore umano avrà un vantaggio decisionale determinante. Chi non lo farà, sarà condannato a reagire in ritardo, , ma con ottimi tweet di scuse.
Domande e risposte
È legale utilizzare l’OSINT per raccogliere informazioni su persone o aziende? Sì, l’OSINT si basa su informazioni pubblicamente disponibili, quindi la raccolta in sé è legale. Tuttavia, il modo in cui questi dati vengono utilizzati e processati deve rispettare rigorosamente le normative sulla privacy, come il GDPR in Europa. Le agenzie governative e di polizia operano entro specifici quadri giuridici che bilanciano la necessità di indagine con i diritti individuali. Per i privati, il rischio di sfociare nel doxing o nella violazione della privacy è reale e deve essere gestito eticamente.
L’Intelligenza Artificiale sostituirà gli analisti umani nel campo dell’intelligence? L’IA è fondamentale per gestire l’enorme volume di dati (Information Overload) e per identificare pattern che sfuggirebbero all’occhio umano, , ma non può sostituire l’analista. L’interpretazione del contesto, la comprensione delle sfumature culturali, la verifica etica e la capacità di intuire l’inganno (come nel caso di campagne di disinformazione complesse) rimangono prerogative umane. L’IA è uno strumento di potenziamento, non un sostituto del giudizio critico, specialmente in situazioni di crisi geopolitica.
Qual è la differenza principale tra OSINT militare e OSINT civile/investigativo? Sebbene la metodologia di base (raccolta e analisi) sia simile, cambiano drasticamente gli obiettivi e i tempi. L’OSINT militare si concentra sulla consapevolezza situazionale in tempo reale e sull’allerta precoce per supportare decisioni di vita o di morte sul campo di battaglia. L’OSINT civile o investigativo (come quello giornalistico o delle ONG) ha spesso tempi più lunghi, mira alla ricostruzione storica dei fatti, all’attribuzione di responsabilità o alla trasparenza, senza la pressione immediata delle operazioni cinetiche attive.










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