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Il Giappone spara il primo colpo: il cannone elettromagnetico navale fa centro e cambia le regole del gioco
l Giappone testa con successo il suo Cannone elettromagnetico navale, un’arma ipersonica a basso costo che potrebbe neutralizzare le minacce missilistiche di Cina e Russia. Una vera rivoluzione nella difesa marittima del futuro.

Sembra una scena tratta da un film di fantascienza, ma è la fredda e potente realtà. L’Agenzia per l’Acquisizione, la Tecnologia e la Logistica (ATLA) del Ministero della Difesa giapponese ha annunciato di aver testato con successo, per la prima volta, un Cannone elettromagnetico (il famoso Railgun) montato su una nave contro un bersaglio marittimo. Un passo tecnologico che rischia di rendere obsoleti interi sistemi d’arma convenzionali.
#ATLA conducted the Ship-board #Railgun Shooting Test from June to early July this year with the support of the Japan Maritime Self-Defense Force. It’s the first time that a ship-mounted railgun was successfully fired at a real ship.#Ground_Systems_Research_Center #JMSDF #Asuka pic.twitter.com/XuULOOTBgO
— Acquisition Technology & Logistics Agency (@atla_kouhou_en) September 10, 2025
L’annuncio, corredato da fotografie piuttosto eloquenti, è arrivato il 10 settembre tramite i canali social dell’agenzia. I test, condotti tra giugno e luglio con il supporto della Forza Marittima di Autodifesa del Giappone (JMSDF), hanno visto il cannone installato sulla nave sperimentale Asuka centrare un bersaglio navale a distanza. Non si tratta quindi più di un esperimento da laboratorio, ma di una tecnologia che sta rapidamente raggiungendo la maturità operativa.
Ma come funziona esattamente questa meraviglia tecnologica? Dimenticate la polvere da sparo. Un Railgun utilizza la pura potenza dell’elettromagnetismo per accelerare un proiettile metallico a velocità stratosferiche. Nei test precedenti, un proiettile da 40 mm ha raggiunto i 2.297 metri al secondo, quasi Mach 7. Per fare un paragone, il più veloce cannone da carro armato si ferma a circa 1.750 m/s, cioè Mach 5,2.
L’interesse di Tokyo per questa tecnologia non è puramente accademico. In un quadrante geopolitico sempre più teso, con vicini come Cina, Corea del Nord e Russia che sviluppano armi ipersoniche, il Giappone cerca un “game changer”, un elemento in grado di cambiare le carte in tavola. Il Railgun offre vantaggi strategici enormi:
- Costo-efficacia: Ogni colpo ha un costo irrisorio se paragonato a quello di un missile intercettore, che può valere milioni di dollari. Si tratta di lanciare un pezzo di metallo, non un complesso sistema elettronico.
- Difesa Ipersonica: La velocità estrema del proiettile lo rende una delle poche armi potenzialmente in grado di intercettare minacce ipersoniche, che viaggiano a più di Mach 5.
- Cadenza di tiro: Un Railgun può sparare in rapida successione, permettendo di ingaggiare simultaneamente più bersagli, come sciami di droni o missili.
Naturalmente, non è tutto oro quello che luccica. Le sfide tecnologiche restano notevoli. La principale è l’enorme fabbisogno energetico: per generare un campo magnetico così potente serve una quantità di energia colossale, che richiede centrali elettriche dedicate e sistemi di accumulo avanzati. Inoltre, la miniaturizzazione di questi sistemi per installarli su navi e altre piattaforme senza comprometterne la stabilità e l’operatività è ancora un ostacolo da superare.
Il test dell’ATLA non è quindi solo un successo tecnologico, ma un chiaro segnale politico. Tokyo sta investendo pesantemente in tecnologie di difesa avanzate (tra cui armi a microonde ad alta potenza e laser) per garantirsi una capacità di deterrenza credibile. Mentre altri discutono, il Giappone, silenziosamente, costruisce la difesa del futuro. E il primo colpo è andato a segno.
Domande e Risposte
1) Che cos’è esattamente un Cannone elettromagnetico e perché il test giapponese è così importante?
Un Railgun, o cannone elettromagnetico, è un’arma che utilizza l’elettromagnetismo anziché l’esplosivo chimico per lanciare proiettili a velocità ipersonica (oltre 5 volte la velocità del suono). Il test giapponese è fondamentale perché è la prima volta al mondo che un sistema del genere, installato su una nave, colpisce con successo un bersaglio navale reale in mare. Questo dimostra che la tecnologia sta uscendo dalla fase sperimentale per avvicinarsi a un’applicazione pratica, segnando un potenziale punto di svolta nella guerra marittima e nella difesa missilistica.
2) Qual è il principale vantaggio di questa tecnologia che la rende un potenziale “game changer”?
Il vantaggio cruciale risiede nel rapporto costo-efficacia unito a prestazioni superiori. Un missile intercettore standard può costare da centinaia di migliaia a milioni di dollari. Un proiettile per Railgun, essendo un semplice pezzo di metallo inerte, ha un costo unitario drasticamente inferiore. Questa convenienza, combinata con la capacità di sparare colpi in rapida successione a velocità ipersoniche, permetterebbe di neutralizzare minacce multiple (missili, droni) in modo sostenibile, ribaltando l’attuale svantaggio economico dove un’arma offensiva economica può essere fermata solo da una difesa molto costosa.
3) Quali sono le implicazioni geopolitiche dello sviluppo del Railgun da parte del Giappone?
Lo sviluppo di questa tecnologia è una risposta diretta alla crescente assertività militare di Cina, Russia e al programma missilistico della Corea del Nord. Per il Giappone, rappresenta un passo strategico per ridurre la dipendenza dai sistemi di difesa missilistica statunitensi e per costruire una capacità di deterrenza autonoma. A livello globale, introduce un nuovo elemento nella corsa agli armamenti tecnologici. Se il Giappone riuscirà a rendere operativa quest’arma, potrebbe alterare gli equilibri di potere nel Pacifico, costringendo le altre potenze a sviluppare contromisure o tecnologie equivalenti.

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