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Il fighettino progressista Trudeau è nei guai in un caso di corruzione

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Justin Trudeau, il fighetto primo ministro canadese, il nemico di Trump e dei populisti, il progressista per eccellenza è nei guai. Jody Wilson Raybould, precedente procuratore generale , davanti ad una commissione di inchiesta parlamentare sulle  interferenze politiche nella giustizia, ha accusato il primo ministro di aver interferito in un caso di corruzione che interessava una grande azienda, la SNC Lavalin, sotto inchiesta per aver pagato delle tangenti multamilionarie. Il politico avrebbe cercato anche attraverso il suo staff di interferire con l’attività dell’organo inquirente cercando di fermare le indagini. Inoltre avrebbe ricevuto delle minacce velate da alcuni pezzi grossi della burocrazia, quale un membro del cosiddetto “Consiglio privato”. La  Wilson-Raybould era stata precedentemente ministro della giustizia ed ha affermato che la sua rimozione da quella posizione e spostamento ad altra carica è stato proprio dovuto al suo rifiuto di piegarsi alle richieste indebite del primo ministro.

Trudeau si difende affermando che il procuratore esagera , che le sue pressioni erano legittime e che il tuo interessameento per la SNC Lavalin erano legittime e  solo nell’interesse dei posti di lavoro canadesi, ma questo non esime dal  fatto di aver esercitato delle illegittime pressioni. I liberali stanno difendendo il loro primo ministro, ma i conservatori sono passati decisamente all’attacco chiedendo, per bocca del loro leader Andrew Scheer le dimissioni del primo ministro definito “Moralmente indegno” di esercitare il proprio mandato.

Non è detto che il fighetto di Ottawa si debba dimettere, perchè la sua posizione è ancora forte. Ci sarà un dibattito e Trudeau ha annunciato alcuni cambiamenti nel suo gabinetto a seguito dello scandalo. Potrebbe anche cavarsela, ma oramai la sua verginità è finita, la sua aurea cancellata, e lentamente si sta trasformando in un Bill Clinton senza neanche il piccante della stagista.

Intanto questa settimana il Canada dovrà decindere sull’estradizione di Meng Wanzhou, la CFO di Huawei che ha causato un colossale scontro con la Cina per come è stato gestito. Una leadership liberale sotto attacco, da dentro e da fuori, un mito dei progressisti che cade.

 

 


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