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Il Dollaro sta perdendo il suo status di Moneta di Riserva globale

Il dollaro USA sta perdendo la propri qualità di moneta principale delle riserve delle banche centrali

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Le banche centrali si stanno innervosendo  per la politica monetaria espansiva della Fed e per il gigantesco debito del governo degli Stati Uniti,  differenziano , ma non si fidano ancora troppo dello Yuan Renmimbi cinese.

La quota globale delle riserve valutarie denominate in dollari USA è scesa al 59,0% nel quarto trimestre, secondo i dati COFER del FMI pubblicati oggi. Ciò corrisponde al minimo degli ultimi  25 anni. Queste riserve in valuta estera sono titoli del Tesoro, obbligazioni societarie statunitensi, titoli garantiti da ipoteca statunitensi, titoli garantiti da ipoteche commerciali statunitensi, ecc. Tutti attivi che costituiscono le riserve delle  banche centrali estere.

Dal 2014, la quota del dollaro è scesa di 7 punti percentuali pieni, dal 66% al 59%, in media 1 punto percentuale all’anno. A questo ritmo, la quota del dollaro scenderà al di sotto del 50% nel prossimo decennio:

Non sono incluse nelle riserve globali di valuta estera le disponibilità della Fed di attività denominate in dollari, i suoi 4,9 trilioni di dollari in titoli del Tesoro e 2,2 trilioni di dollari in titoli garantiti da ipoteca, che ha accumulato come parte del suo QE. Questo è ovvio perché, per la Fed, queste non sono riserve di valuta estera.

Lo status del dollaro USA come valuta di riserva globale dominante è un fattore cruciale per il governo degli Stati Uniti per continuare a gonfiare il proprio debito pubblico e per gli sforzi incessanti dell’America per creare i vasti deficit commerciali delegando la produzione a paesi a basso costo, in particolare Cina e Messico. Se cala il peso del dollaro come valuta di riserva allora diventa molto più difficile per gli USA collocare i propri titoli di stato a prezzi molto bassi. 

Le banche stanno quindi innervosendosi e vogliono diversificare le proprie riserve, distribuendole su più attivi.

il principale avversario del dollaro come moneta di riserva è l’Euro e lo p dagli ultimi 20 anni. Da allora, la quota del dollaro è diminuita di 11 punti percentuali.

Al contrario, tra il 1977 e il 1991, la quota in dollari era scesa di 46 punti percentuali – con enormi crolli nel 1979 e nel 1980 probabilmente legati all’inflazione statunitense fuori controllo, raggiungendo un picco di quasi il 15% nel 1980. Il crollo toccò il minimo nel 1991, quando l’inflazione tornò completamente sotto controllo. Da allora la quota del dollaro è poi aumentata di 25 punti percentuali fino al 2000.

In realtà le banche centrali stanno diversificando le proprie riserve, aumentando le quote in Yen e perfino in Sterline Inglesi post brexit, alla faccia di chi pensava che il Regno unito sarebbe crollato.

 

Anche il Dollaro canadese e australiano hanno visto migliorare il proprio peso nelle riserve delle altre banche. Anche lo Yuan è entrato nelle riserve, ed è in crescita, ma non al punto di essere la maggiore minaccia al Dollaro USA. Il Biglietto verde è sotto minaccia soprattutto da se stesso.


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