Attualità
IL DIAMANTE E’ PER SEMPRE, LA SUA DOMANDA NO: crolla la produzione in Botswana ed il prezzo
Il gruppo De Beers, leader mondiale nel settore dei diamanti naturali, che trae il 70% delle proprie forniture dal Botswana, ha visto calare la capacità di estrazione in modo drammatico. Il problema è che non era solo una questione di Covid-19, ma, in realtà rispecchiava un problema di domanda.
Le esportazioni di diamanti da Debswana Diamond Company Limited, una società in joint venture tra Botswana e De Beers, sono state di circa $ 293 milioni nel secondo trimestre 2020, in calo rispetto a $ 916 milioni nel trimestre precedente.
I dati della Bank of Botswana hanno mostrato che nessun diamante è stato esportato a maggio, mentre a giugno sono stati spediti solo $ 20 milioni.
Il realtà de Beers stava già rallentando la produzione di diamanti prima del Covid-19, anche perchè aveva realizzato che la domanda della pietra preziosa era assente ed i prezzi erano in forte calo.
I motivi sono noti: una concorrenza sempre maggiore dei diamanti artificiali, la cui qualità è sempre crescente, ma che costano il 40% rispetto ad un diamante naturale, ed il fatto che la loro precisione renda sempre meno sicuro il valore del diamante naturale. Quindi in un momento in cui i metalli preziosi esplodono, lo stesso non accade per il diamante.
Il crollo delle esportazioni di diamanti danneggia pesantemente il deficit della bilancia dei pagamenti del Botswana, poiché i diamanti rappresentano circa il 70% delle esportazioni del paese. Una crisi fiscale potrebbe prepararsi nel paese poiché il 30% delle entrate fiscali derivano dai diamanti. Quindi presumibilmente, come accade sempre in questi casi in cui un monoprodotto viene a mancare, avremo un flash inflazionistico molto forte. La crisi africana non sarà a V, ma a L.
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