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Difesa

Il Deterrente Nucleare Britannico: Apparenza, non sostanza, e missili in “Affitto

Il regno Unito si vanta di essere una potenza nucleare con missili lanciati da sommergibile, il Trident 2D5. I missili però sono “In affitto” dalla Lockheed, e anche i sommergibili dipendono dagli UA. La dipendenza da Washington è quasi totale

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Fin dagli anni ’50, i governi britannici hanno costantemente rassicurato la popolazione sulla sicurezza del paese, sottolineando l’appartenenza del Regno Unito a un “club esclusivo”: le nove nazioni al mondo dotate di armi nucleari.

Questa presunta invulnerabilità è stata la giustificazione principale per una serie di tagli alla difesa che hanno drasticamente ridotto le dimensioni e le capacità delle forze armate britanniche. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela una realtà ben diversa, fatta di dipendenza tecnologica, vulnerabilità operative e un futuro incerto per il deterrente nucleare britannico.

La Dipendenza dagli Stati Uniti: Missili in Affitto e Tecnologia Condivisa

Il Regno Unito progetta e produce le proprie testate nucleari, ma questo è solo un aspetto parziale della questione. I missili balistici Trident II D5, che trasportano queste testate, sono interamente progettati e costruiti negli Stati Uniti dalla Lockheed Martin.

Il Regno Unito non possiede questi missili; li affitta dagli Stati Uniti. Questa dipendenza è stata definita “operativamente dipendente” in quanto il Regno Unito si affida agli USA per la manutenzione, le autorizzazioni e l’operatività del suo deterrente nucleare.

Questa dipendenza non si limita ai missili. Anche i sottomarini lanciamissili balistici (SSBN) della classe Vanguard, pur essendo costruiti nel Regno Unito, sono stati progettati specificamente per operare con il sistema d’arma americano. Ciò significa che a bordo sono presenti componenti e sistemi sofisticati forniti e mantenuti dagli Stati Uniti, senza che il Regno Unito abbia le capacità di produrli o mantenerli autonomamente.

Vulnerabilità Operative: Invecchiamento dei Sottomarini e Deterrenza Continua a Rischio

La Royal Navy opera quattro SSBN della classe Vanguard, con l’obiettivo di garantire una “deterrenza continua in mare” (CASD), ovvero la presenza costante di almeno un sottomarino in pattugliamento, pronto a lanciare un attacco nucleare in caso di necessità.

Tuttavia, questi sottomarini stanno invecchiando rapidamente. La loro vita operativa prevista era di 25 anni, ma tutti e quattro hanno superato questa soglia. L’HMS Vanguard, il più vecchio, è stato commissionato nel 1993 e ha subito un refitting durato sette anni. Gli altri sottomarini sono anch’essi sottoposti a periodi di manutenzione sempre più lunghi, mettendo a dura prova gli equipaggi e riducendo la disponibilità operativa.

Questo invecchiamento solleva seri dubbi sulla capacità della Royal Navy di mantenere la CASD. Con un sottomarino costantemente in refitting e gli altri che richiedono manutenzione più frequente, è probabile che si siano verificate interruzioni nella deterrenza continua, anche se il Ministero della Difesa britannico non lo ammetterebbe mai.

HMS Victorious parte dalla  HMNB Clyde

Il Futuro: La Classe Dreadnought e la Persistente Dipendenza

La soluzione a lungo termine è rappresentata dalla nuova classe Dreadnought , anche qui composta da quattro SSBN, attualmente in costruzione.

Tuttavia, il costo del programma ha superato i 40 miliardi di sterline, circa 50 miliardi di euro,   e il primo sottomarino non entrerà in servizio prima dei primi anni 2030.

Inoltre, anche i Dreadnought saranno armati con i missili Trident II D5, perpetuando la dipendenza dagli Stati Uniti. Sostanzialmente non cambierà nulla. Lockheed resterà comunque dominus del programma nucleare britanico

Come apparirà la classe Dreadnought

La Questione Politica: Accordo di Mutua Difesa e la “Relazione Speciale”

La dipendenza del Regno Unito dalla tecnologia statunitense è sancita dall’Accordo di Mutua Difesa del 1958, rinnovato l’ultima volta nel novembre scorso. Tuttavia, gli accordi possono essere infranti o ignorati, come la storia ha dimostrato.

La “relazione speciale” tra Stati Uniti e Regno Unito è spesso citata come garanzia, ma la solidità di questa relazione dipende in larga misura da chi occupa la Casa Bianca, non da chi risiede al numero 10 di Downing Street.

Alla fine a dirigerele danze , negli ultimi 30 anni, sono stati gli Stati Uniti, e questo da quando la dissuasione britannica è diventata solo dipendente dai missili lanciati dai sommergibili. Le ultime bombe nucleari britanniche WE177 sono uscite dal servizio nel 1999 con gli ultimi Tornado GR1, i bombardieri strategici britannici.

Simulacro di bomba nucleare WE177

Le Implicazioni per la Politica Estera Britannica

Questa dipendenza tecnologica conferisce agli Stati Uniti un enorme potere di influenza sulla politica estera britannica.

Nel 2006, il Comitato di Difesa della Camera dei Comuni ha concluso che l’unico modo in cui il Regno Unito potrebbe utilizzare il suo deterrente nucleare sarebbe quello di legittimare un attacco nucleare statunitense partecipandovi. Non esiste una vera autonomia britannica.

In caso di crisi, l’esistenza stessa del sistema Trident britannico potrebbe rendere difficile per un Primo Ministro britannico rifiutare una richiesta del Presidente degli Stati Uniti di partecipare a un attacco.

In sintesi, il deterrente nucleare britannico, pur rappresentando un elemento chiave della strategia di difesa del paese, è caratterizzato da una profonda dipendenza dagli Stati Uniti, da vulnerabilità operative dovute all’invecchiamento dei sottomarini e da un futuro incerto, nonostante la costruzione della nuova classe Dreadnought, costosissima, ma che non cambia la totale dipendenza britannica.

Se domani gli USA per motivi politici o strategici, decidessero di staccare la spina al costosissimo programma strategico nucleare britannico potrebbero farlo senza colpo ferire, semplicmente ritirando l’affitto dei missili Trident o non garantendone la manutenzione. A quel punto i sottomarini nucleari britannici sarebbero dei costosissimi portasigari.


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