Il carbone crolla e va ai minimi di prezzo da tre anni. Molti approfitteranno della sua convenienza

I futures sul carbone di Newcastle sono crollati a gennaio sotto i 114 dollari per tonnellata, il minimo da oltre tre anni e mezzo, poiché l’impennata della produzione ha compensato la robusta domanda dei principali consumatori di combustibili fossili del mondo.

Ecco il grafico a un anno, che mostra la caduta rapida sotto i minimi:

L’Associazione cinese per il trasporto e la distribuzione del carbone ha annunciato che la produzione è destinata ad aumentare dell’1,5% a 4,82 miliardi di tonnellate nel 2025, dopo un 2024 da record.

L’agenzia ha citato l’aumento della capacità estrattiva per evitare il rischio di una minore disponibilità derivante dai limiti alle emissioni di carbonio e la chiusura delle miniere per violazione dei protocolli di sicurezza. anche Wood McKenzie

Lo sviluppo si è verificato mentre le utility hanno già a che fare con scorte di carbone da record, che sono aumentate del 12% nei due mesi terminati a ottobre.

Nel frattempo, i timori che gli stimoli di Pechino non siano in grado di innescare la crescita hanno pesato sul consumo termico da record nel 2024. Inoltre, la domanda è stata ulteriormente messa sotto pressione dalle abbondanti precipitazioni nei principali poli produttivi cinesi, che hanno permesso di preferire l’energia idroelettrica a quella del carbone.

Comunque con questi prezzi così bassi, e con il petrolio che aumenta  si avvicina agli 80 USD al barile per il Brent, avremo diversi paesi asiatici, Cina e India in testache preferiranno bruciare carbone piuttosto che petrolio e gas per generare elettricità.