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Il Canada vuole aumentare la sua produzione di petrolio per sopperire alla Russia. Grazie, ma non basta

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Il Canada prevede di aumentare le sue esportazioni di greggio per sostituire la produzione di petrolio russo destinato ai paesi occidentali. .

Il paese nord americano potrebbe aumentare le esportazioni di petrolio di circa 200.000 barili al giorno rispetto ai tassi attuali, ha affermato questa settimana il ministro canadese delle risorse naturali, citato da Bloomberg. Potrebbe anche aumentare le esportazioni di gas naturale dell’equivalente di 100.000 barili al giorno, entrambi entro la fine dell’anno.

“Il Canada ha indicato ai nostri amici europei che lavoreremo per aiutarli nella situazione attuale in cui si trovano”, ha detto Jonathan Wilkinson.

Il funzionario ha anche affermato che sono in corso discussioni per la fornitura di gas naturale liquefatto dal Canada all’Europa, anche se il Paese non ha ancora terminali LNG e il completamento del primo è previsto entro il 2025.

“Il Canada è molto aperto alla discussione su come possiamo aiutare, ma in modo coerente con gli obiettivi climatici a lungo termine”, ha anche affermato Wilkinson. Sia il Canada che l’Unione Europea hanno ambiziosi programmi di transizione energetica.

Ora 200 mila barili al giorno sembrano una bella quantità, ed effettivamente lo è, ma c’è un problema: la UE attualmente sta importando circa 3,4 milioni di barili al giorno dalla Russia. Quindi siamo a meno del 10% dell’effettiva necessità europea. Quindi lo sforzo del Canada, apprezzabile, è ben lontano dal soddisfare le nostre necessità energetiche.

Il lato positivo è che, comunque, la produzione mondiale verrebbe ad aumentare, aumentandone la disponibilità e quindi abbassandone i prezzi, un po’ per tutti.

 


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