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Economia

Il boom del GNL produce un calo del CO2

Anche se i Verdi lo giudicano pesanemente, la sosttittuzione del Carbone con il Gas Naturale Liquefatto riduce sensibilmente le emissioni di CO2

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C’è stato un eroe più sottovalutato del gas naturale nella conversazione sul clima? Un tempo acclamato come “carburante ponte” dell’era Obama, ora viene regolarmente fustigato dai puristi dell’ambiente che sostengono che la nostra scelta è tra i pannelli solari e la rovina del pianeta. Ma un nuovo studio della Miami University Ohio ha appena aperto uno sguarcio di verità piuttosto convincente: passare dal carbone al gas riduce le emissioni di carbonio, e di molto.

Secondo la ricerca, le emissioni di gas serra sono diminuite del 7,5% all’anno quando le aziende hanno sostituito il carbone con il gas naturale attraverso il fracking. La sola anidride carbonica è diminuita di un ancor più impressionante 10,5% all’anno. Non è un dato marginale: è il tipo di statistica che si potrebbe mettere su una maglietta. O, idealmente, su un documento politico.

“Questo risultato è in linea con quanto molti osservatori speravano che il boom del gas di scisto avrebbe raggiunto”, ha dichiarato l’autore principale David Lindequist, che probabilmente merita un applauso e un drink per aver osato dire qualcosa di logico ad alta voce.

E questo non è esattamente un momento in cui il microfono cade per chiunque abbia prestato attenzione. Wood Mackenzie ha calcolato che la sostituzione del carbone con il gas ha rappresentato il 65% della riduzione totale delle emissioni di anidride carbonica negli Stati Uniti dal 2005 al 2019, il che non sorprende visto che il gas produce il 40% in meno di ossido di azoto e il 44% in meno di anidride solforosa rispetto al carbone per MWh. WoodMac ha dichiarato.
Ecco come appare il successo quando non si lascia che l’ideologia imposti il termostato.

Eppure, in qualche modo, anche nonostante il sostegno del Sierra Club al combustibile ponte, ormai dimenticato da tempo, siamo arrivati al punto in cui la strategia energetica dell’amministrazione Biden prevedeva di sospendere i terminali di esportazione di GNL mentre il resto del mondo implorava un combustibile più pulito e affidabile.

Nonostante la resistenza emersa all’idea, un tempo popolare, di un’acquisizione temporanea di gas naturale, tutti concordano sul fatto che funziona. È solo che da qualche parte si temeva che avrebbe funzionato così bene da disincentivare l’esplorazione aggressiva di alternative rinnovabili.

Ma anche Doug Vine del Center for Climate and Energy Solutions ha ammesso che l’espansione del gas naturale “ha quasi cancellato l’idea di costruire un nuovo impianto a carbone negli Stati Uniti”.

Comunque ora la questione è risolta, con Trump che punta decisamente suglio idrocarburi dimenticando i recedenti obblighi.

 


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