DifesaUSA
Il Black Hawk va in pensione? No, si guida da solo e diventa un “mostro” da carico e d’attacco
Senza pilota e con una capacità di carico enorme: Sikorsky trasforma l’iconico Black Hawk in un drone da combattimento e logistica, pronto a cambiare le regole della guerra e del soccorso.

L’elicottero è uno strumento essenziale sui campi di battaglia moderni, ma anche uno dei più vulnerabili. La soluzione? Togliere il pilota. Non è fantascienza, ma la nuova realtà presentata da Sikorsky (ora parte di Lockheed Martin), che ha svelato una versione del suo iconico elicottero Black Hawk completamente autonoma, senza cabina di pilotaggio. Lo hanno chiamato U-Hawk, e potrebbe rappresentare una rivoluzione silenziosa nella logistica e nelle operazioni militari.
L’idea, nata quasi per caso durante una conferenza un anno fa, è diventata realtà in soli 10 mesi: un’efficienza che farebbe invidia a molti programmi di appalto pubblico. Si è partiti da un vecchio scafo di un UH-60L dell’esercito americano, si è rimossa l’intera sezione frontale destinata ai piloti e la si è sostituita con un portellone a conchiglia. Il risultato? Un cambiamento radicale non solo nell’aspetto, ma soprattutto nelle capacità.
Da elicottero a piattaforma logistica e d’attacco autonoma
La rimozione della cabina di pilotaggio ha liberato circa il 25% di spazio interno in più. Questo non è un dettaglio da poco. Significa trasformare un elicottero da trasporto tattico in una vera e propria piattaforma multiruolo, gestita da un operatore con un semplice tablet, senza una formazione da pilota. Non solo, ha permesso di costruire un’enorme portellone di carico/scarico anteriore in grado di caricare, scaricare in tempi rapidi anche mezzi/beni voluminosi. Inoltre il vano di carico risulta estremamente regolare e modulabile.
L’U-Hawk sfrutta il software di autonomia MATRIX, sviluppato in oltre un decennio anche con il supporto della DARPA (l’agenzia per i progetti di ricerca avanzata della Difesa USA), permettendo al velivolo di volare tra waypoint in modo quasi del tutto indipendente.
Ma cosa può fare, in pratica, questo nuovo Black Hawk senza pilota? Le capacità sono notevoli e segnano un netto passo avanti rispetto ai droni da carico più piccoli.
- Capacità di carico: Può trasportare internamente fino a 3.175 kg (7.000 libbre) o esternamente fino a 4.080 kg (9.000 libbre), con un carico massimo combinato di 4.500 kg. Questo permette di spostare internamente carichi che prima, per dimensioni, dovevano essere agganciati esternamente, con enormi vantaggi in termini di aerodinamica e autonomia.
- Logistica avanzata: È in grado di trasportare un pod di munizioni per i sistemi lanciarazzi HIMARS/MLRS o persino due missili antinave Naval Strike Missile (NSM) nei loro canister di lancio.
- Lancio di sciami di droni: Può essere equipaggiato con speciali “faretre” (quiver) in grado di lanciare da 24 a 50 “effetti lanciati”, ovvero droni da ricognizione, disturbo elettronico o munizioni circuitanti (loitering munitions). Questo apre la strada a uno strumento offensivo completamente nuovo: immaginate uno di questi mezzi, spendibile perché privo di equipaggio, che atterri dietro le linee nemiche e quindi liberi uno sciame di droni in grado di compiere incursioni nelle retrovie nemiche.
- Supporto alla manovra: Può atterrare in una zona operativa prima delle truppe, sbarcare un veicolo terrestre senza pilota (UGV) per la ricognizione e fornire una prima copertura con i suoi droni, il tutto senza esporre a rischi il personale umano.
Di seguito una tabella comparativa per evidenziare le differenze chiave:
Il concetto è chiaro e risponde a un’esigenza strategica precisa, come sottolineato dal Generale James Rainey dell’Army Futures Command: il primo contatto con il nemico deve essere “metallo contro metallo”. L’U-Hawk è la perfetta incarnazione di questa dottrina: mandare avanti le macchine per ridurre al minimo le perdite umane.
Questo mezzo apre delle opportunità tattiche completamente da studiare: ad esempio si potrebbe far atterrare il mezzo dietro le linee e quindi far sbarcare droni a guida autonoma terrestre per effettuare operazioni di ricognizione e di attacco mirato senza nessun rischio per l’equipaggio. le retrovie rischiano di diventare pericolose come le prime linee.
Il riutilizzo di scafi esistenti di UH-60L, che l’esercito USA sta progressivamente ritirando, rende inoltre l’opzione economicamente molto interessante, abbattendo i costi rispetto alla produzione di un velivolo completamente nuovo. Un approccio pragmatico che potrebbe accelerarne l’adozione non solo in ambito militare, ma anche civile, per operazioni antincendio o di soccorso in scenari catastrofici.
Domande e Risposte per il Lettore
1. Questo nuovo elicottero renderà obsoleti i piloti? No, non nell’immediato. L’U-Hawk è progettato per missioni specifiche ad alto rischio o a carattere puramente logistico, come il trasporto di rifornimenti in zone di combattimento o il pattugliamento autonomo. I piloti umani rimarranno indispensabili per missioni complesse, imprevedibili e che richiedono decisioni critiche in tempo reale, come l’infiltrazione di forze speciali o l’evacuazione medica sotto il fuoco nemico. Si tratta più di una complementarietà che di una sostituzione: le macchine si occuperanno dei compiti più pericolosi e ripetitivi, lasciando all’uomo la gestione delle operazioni più delicate.
2. Qual è il principale vantaggio economico dell’U-Hawk? Il vantaggio principale risiede nel costo e nel riutilizzo. Invece di progettare e costruire un drone da carico pesante da zero, Sikorsky converte gli scafi esistenti degli elicotteri UH-60L, che l’esercito americano sta dismettendo. Questo abbatte drasticamente i costi di produzione. Inoltre, il sistema di controllo e i computer di volo non devono sottostare ai costosissimi standard di sicurezza richiesti per il trasporto umano (“human-rated”). Questo, unito all’assenza di costi legati all’addestramento e al mantenimento di piloti per queste specifiche missioni, rende l’U-Hawk una soluzione molto più sostenibile economicamente nel lungo periodo.
3. Oltre all’uso militare, quali altre applicazioni potrebbe avere? Le potenzialità sono enormi. In ambito civile, un U-Hawk potrebbe essere impiegato nelle operazioni antincendio, trasportando migliaia di litri d’acqua in zone impervie e pericolose senza rischiare la vita dei piloti. Potrebbe essere fondamentale nelle operazioni di soccorso post-disastro, consegnando rifornimenti essenziali (cibo, medicine, generatori) in aree isolate da terremoti o alluvioni. La sua grande capacità di carico e autonomia lo renderebbero ideale anche per la logistica industriale in luoghi remoti, come piattaforme petrolifere o cantieri minerari, operando 24 ore su 24 con minimi costi operativi.

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