Analisi e studi
Identikit di uno di “sinistra” ai tempi del neoliberismo (di Giuseppe PALMA)
Chi oggi ostenta a definirsi di sinistra, ergendosi a difensore della verità assoluta e depositario di presunta superiorità morale, in realtà è il miglior alleato degli indicibili interessi del capitale internazionale, apolide e selvaggio.
Ecco spiegato come, in 10 punti:
1) alla difesa del salario e dei diritti sociali preferisce la difesa (strenua) del cambio fisso, che impone una violenta deflazione salariale;
2) alla difesa della Costituzione primigenia preferisce la difesa (acritica) della stabilità dei conti pubblici, in altre parole ha abbandonato l’impianto costituzionale keynesiano per abbracciare le violente intromissioni costituzionali neoliberiste imposte da Bruxelles e Francoforte. Ma quando è in difficoltà si lava comunque la bocca con la parola “Costituzione”;
3) alla difesa del diritto a non emigrare preferisce sostenere le immigrazioni di massa (nascoste sotto le voci “accoglienza” o “restiamo umani”), utili alla deflazione salariale di cui si giova (senza limiti) il capitale apolide;
4) si dice d’accordo con la mobilità dei lavoratori (tranne la sua) nascondendola sotto la voce “esperienza”, ma in realtà è “portatore inconsapevole” di precarietà dilagante e bassi salari;
5) fingendo modernismo, accoglie e favorisce tutto ciò che è contro l’idea stessa di famiglia. Lo fa per snobbismo e finto anti-conformismo, senza rendersi conto che in tal modo facilita il capitale internazionale che – per prosperare – ha bisogno di mobilità lavorativa senza intralci o legami familiari;
6) cerca di appropriarsi della “cultura” per poter creare le basi dell’acritico proselitismo pro-liberista, soprattutto tra i giovani. Predilige gli scrittori allineati al “politicamente corretto” e disdegna quelli non in linea col “pensiero unico dominante“, tacciandoli (solitamente) come xenofobi e razzisti. Finge di voler difendere libertà e democrazia, ma se la pensi diversamente da lui, allora sei fascista, razzista e xenofobo. È sostanzialmente elitario e censorio, ma si erge ugualmente a paladino dell’uguaglianza;
7) Disdegna localismo e tradizioni, attacca tutto ciò che lo circonda (tranne la sua sistemazione sociale) per valorizzare tutto ciò che è estero, tutto ciò che è straniero. È auto-razzista ed è solito parlare male dell’Italia e degli italiani;
8) nell’acritica adesione al sistema dei cambi fissi, che ha spostato ogni forma di aggiustamento dalla leva del cambio a quella del lavoro, non potendo più difendere i diritti sociali (salari e garanzie contrattuali o di legge per il lavoratore), si è buttato anima e corpo nella difesa dei diritti cosmetici, i migliori alleati degli scopi del capitale internazionale che abbisogna della totale precarizzazione non solo dei rapporti lavorativi, ma anche di quelli sentimentali;
9) Lo troverete in prima fila alle manifestazioni del 25 aprile e 1° maggio, reclamando più diritti e maggiori libertà. Nonostante la deflazione salariale quale effetto “necessario” per tenere in vita il sistema dei cambi fissi, lo sentirete continuamente invocare “più Europa“, cioè violenta contrazione di quei diritti e quelle libertà per cui sono morti partigiani e lavoratori;
10) di solito difende e si schiera coi principali sindacati italiani, veri custodi del sistema neoliberista che uccide quotidianamente i diritti sociali costati al genere umano indicibili sofferenze.
Questa è la sinistra post-comunista: fucsia e nemica del lavoro. Amica degli scopi selvaggi del capitale internazionale, è la migliore alleata del neoliberismo sul quale trovano fondamento Ue ed euro.
Ora tornate pure nel vostro beato torpore dal quale vi rifiutate di uscire.
Giuseppe PALMA
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“Europa, quo vadis? La sfida sovranista alle elezioni europee“, di Paolo Becchi e Giuseppe Palma, prefazione di Antonio Maria Rinaldi, Paesi edizioni, 2019: https://www.amazon.it/Europa-vadis-sovranista-elezioni-europee/dp/8885939104/ref=mp_s_a_1_6?keywords=Giuseppe+Palma&qid=1563090338&s=gateway&sr=8-6
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