Attualità
I tormenti del nord agitano il segretario della Lega Salvini
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Chi era presente racconta che al consiglio federale della Lega del 12 febbraio, il segretario Matteo Salvini fosse carico a pallettoni, come poche in volte è capitato negli ultimi tre anni. Le polemiche innescate dai contenuti della chat di fdi e soprattutto la fronda sempre aperta al Nord, lo hanno reso piu diffidente e soprattutto molto meno incline al compromesso e alla comprensione, come prima. Forse perché mai come ora il leader, comincia a sentire il fiato sul collo di chi potrebbe effettivamente insidiarlo in futuro. Uno dei momenti di maggior tensione, è stato quando si è trattato di parlare del partito in Lombardia.
Il segretario ha ancora il dente avvelenato (non senza qualche buona ragione) contro la fronda capeggiata dall’ex segretario provinciale Paolo Grimoldi, che dal Carroccio è stato espulso dopo una serie di operazioni spericolate contro Matteo Salvini. Grimoldi tessera n.3 della Lega e fedelissimo del Senatur Bossi, fondatore del Movimento Giovani Padani – l’organizzazione giovanile della Lega Nord, e deputato dal 2006 al 2022, ha fondato, insieme a Castelli, il patto del nord, che rappresentava un guanto di sfida alla segreteria leghista.
Quando Andrea Crippa, il vicesegretario leghista e fedelissimo di Matteo Salvini, ha sollevato il tema in consiglio federale, nessuno si è stupito. L’adesione al ‘Patto per il Nord’, «non può essere compatibile» con il tesseramento nella Lega, ha scandito Crippa, portavoce dell’ortodossia salviniana. Il congresso federale ha approvato a larga maggioranza la mozione. L’unico contrario all’incompatibilità è stato Massimiliano Romeo, presidente dei senatori leghisti e da poco segretario del partito in Lombardia. Secondo i “bene informati”, Romeo avrebbe spiegato che l’incompatibilità delle tessere avrebbe avuto, come effetto, il rischio di perdere qualche storico militante dando “importanza a una associazione che non ne ha”. Il segretario lombardo, che molti giornali, danno ormai come possibile candidato a sostituire il segretario (anche per il forte seguito che ha in Lombardia e al nord), non senza ragione sostiene che operando una simile operazione così drastica, si danneggerebbero molti militanti del nord, regalando notorietà e in sostanza facendo un favore ai dissidenti, come Grimoldi, che invece sembrano ai margini del partito. “Rischiamo di mettere sullo stesso piano militanti che hanno aderito all’associazione in buona fede, rispetto ai pochissimi, che lo hanno fatto in modo strumentale», ha detto accorato Romeo
Come detto, a giugno 2024, Paolo Grimoldi fu espulso dalla Lega. Poche settimane prima, nel weekend delle elezioni europee, aveva dichiarato che Umberto Bossi gli aveva chiesto di riferire che lui avrebbe votato per Forza Italia e per l’ex leghista Marco Reguzzoni, candidato con gli azzurri: la ‘goccia’ che ha fatto traboccare il vaso dopo mesi di insofferenza da parte di Grimoldi, che nei mesi precedenti aveva scritto (insieme ad altri) una lettera aperta a Matteo Salvini per chiedergli di non candidare, alle stesse elezioni europee, il generale Roberto Vannacci (poi eletto).
Sembra quindi profilarsi un nuovo confronto all’interno del partito tra il segretario nazionale e quello lombardo Massimiliano Romeo. Perchè in vista delle elezioni regionali sembra che la Lega sia intenzionata ad operare una sorta di scambio con Fdi, e cioè quello di offrire ai meloniani la Lombardia in cambio del Veneto.
Tutto questo in vista dell’attesissimo congresso nazionale, che invece che a marzo, come inizialmente previsto, si terrà con tutta probabilità a inizio aprile, in ogni modo «prima di Pasqua», è stato assicurato. L’organizzazione è ancora in alto mare e poi il segretario vuole prima tenere tre momenti programmatici, che immagina corali, durante i quali i responsabili dei dipartimenti del partito prepareranno le mozioni al congresso. Gli appuntamenti si terranno a marzo in Veneto, Marche e Campania (tre Regioni che andranno al voto nel 2025). Nella regione di Luca Zaia si discuteranno i dossier dell’autonomia e del buongoverno, nelle Marche quelli del lavoro, della pace fiscale e del fisco più snello, in Campania quelli della sicurezza, dell’immigrazione e della lotta alla criminalità.
Ed in quella occasione certamente al centro del dibattito non ci potrà non essere la questione del nord, che, come ha detto ripetutamente Romeo, e ribadito due giorni fa il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, deve diventare una questione prioritaria per il partito
“Matteo, se il partito non difende unito e compatto il Nord allora ci difenderemo da soli, oggi in Veneto e domani in Friuli-Venezia Giulia e Lombardia, regioni dove governiamo da anni», dice in sintesi il presidente del Veneto Luca Zaia prendendo la parola al Consiglio federale della Lega.
Insomma ad oggi unico candidato alla segreteria è Matteo Salvini, ma si in politica 3 mesi sono un tempo lunghissimo, e certamente in quella sede si dovrà giocoforza tenere in considerazione chi ( e sono in tanti), come Romeo, chiede di aggiustare la rotta, senza per questo per forza di cose, mettere in discussione il segretario.
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