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I prezzi del gas resteranno ALTI a lungo, il tutto per avere il gas ORA

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Da quando l’invasione russa dell’Ucraina ha sconvolto i mercati energetici globali, l’industria del LNG è alle prese con molte incertezze. In effetti, l’unica vera certezza è che i prezzi spot del LNG, il gas liquefatto rimarranno elevati per gli anni a venire, anche se non toccheranno di nuovo i livelli record più recenti. I principali centri di domanda in Europa e Asia stanno affrontando una serie di incertezze alla fine della stagione di riscaldamento e in vista del prossimo inverno, il periodo di massima richiesta nell’emisfero settentrionale.

Le domande che muovono il mercato sono.

  • riuscirà l’Europa a riempire gli stoccaggi per novembre?
  • riuscirà l’Asia ad acquistare la quantità di LNG necessaria per affrontare l’inverno?

La domanda e l’offerta di LNG dipenderanno anche dall’eventuale interruzione delle forniture da parte della Russia ad altri clienti dell’UE, dopo l’interruzione delle forniture a Polonia, Bulgaria e Finlandia, e da quanto freddo farà il prossimo inverno in Europa e in Asia. Insomma la domanda verrà a dipendere da una serie di variabili ampissima e difficilmente prevedibile.

Il vicepresidente di Shell, Steve Hill,  ha dichiarato:  “Se convertiamo il volume di gas dei gasdotti russi in Europa nel 2021 in un equivalente di gas liquefatto  e aggiungiamo i volumi di LNG consegnati in Europa nel 2021, si tratta di 200 milioni di tonnellate di LNG equivalente. È la metà delle dimensioni dell’attuale industria (globale) del LNG”

Queste dimensioni mostrano come sia chiaro che l’Europa non sarà in grado di sostituire presto tutto il gas dei gasdotti russi con il LNG. Chi dice il contrario è un illuso.  Il mondo non ha tutta questa capacità di approvvigionamento e non l’avrà fino alla metà di questo decennio. Si prevede che volumi maggiori di LNG arriveranno sul mercato nel 2026 e successivamente, quando entreranno in funzione i progetti statunitensi in fase di sviluppo e la capacità ampliata del Qatar.

Dalla crisi energetica dello scorso autunno, l’Europa ha soppiantato l’Asia come motore di crescita della domanda di LNG e non è più un mercato marginale. L’invasione russa dell’Ucraina ha ulteriormente spronato l’Europa a ridurre la sua forte dipendenza dal gas russo, senza il quale il continente rischia attualmente un grave rallentamento industriale e una corsa per assicurarsi il riscaldamento per il prossimo inverno.

Ora si prevede che la domanda di LNG in Europa rimanga elevata fino all’inizio della prossima stagione invernale. Inoltre, gli Stati membri dell’UE sono ora tenuti a raggiungere un livello minimo di stoccaggio di gas dell’80% entro il 1° novembre per proteggersi da potenziali interruzioni della fornitura. A partire dal 2023, l’obiettivo sarà innalzato al 90% di stoccaggio di gas completo entro il 1° novembre.

“Riempire lo stoccaggio di gas dell’UE prima del prossimo inverno è fondamentale per garantire la nostra sicurezza di approvvigionamento”, ha dichiarato la scorsa settimana il Commissario europeo per l’Energia Kadri Simson.

L’Asia ha prospettive meno chiare. L’alto costo del gas liquefatto ha portato ad un calo del consumo nel continente del 10%, con un -11% per la Cina, -14% per  il Giappone e -25% per l’India.  Secondo WoodMac, quest’anno la domanda complessiva di LNG in Asia dovrebbe essere piatta rispetto al 2021, anche perché India e Cina sostituiranno il costoso gas con i convenienti carbone e gas russi.

I prezzi elevati del LNG a pronti hanno messo fuori gioco gli acquirenti asiatici, mentre la volatilità e le incertezze del mercato e le preoccupazioni per la sicurezza energetica hanno spinto un numero crescente di acquirenti a cercare contratti a lungo termine.

La corsa all’approvvigionamento di LNG potrebbe dare origine alla seconda ondata di progetti di LNG negli Stati Uniti, ma la nuova offerta richiederà tempo per svilupparsi, ha dichiarato la scorsa settimana Kateryna Filippenko, Principal Analyst, Global Gas Supply, di Wood Mackenzie.

Nel frattempo, apparentemente, sembra che l’Europa, pagando prezzi più elevati, abbia battuto l’Asia. però lo sta facendo firmando dei contratti a lungo termine, come abbiamo detto precedentemente. Questi accordi vengono firmati ora, a dei prezzi elevati, ma che avranno una durata notevole, con tanto di obbligo di acquisto di determinate quantità. Quindi sia l’Europa, sia gli acquirenti asiatici rimasti, si stanno impegnando a pagare prezzi alti per un lungo termine. Anche se domani i prezzi precipitassero, non aspettatevi degli sconti.

 


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