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I Mig russi e la “sfiorata” dell’Estonia: un Test per la prontezza NATO o una banale routine muscolare?

Mig russi sfiorano l’Estonia : è un test per la NATO o solo propaganda nordica? L’analisi dei fatti i media, che sono andati completamente nel pallone

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L’Estonia si risveglia con un comunicato che sa di déjà vu. Tre Mig-31 russi hanno, per circa dodici minuti, sfiorato i confini aerei del paese baltico. Un evento che, a una prima lettura, potrebbe suonare come l’ennesima provocazione, ma che, analizzato con un pizzico di realismo,  si rivela forse un’altra stori, molto più banale.

Secondo le informazioni fornite dalle Forze di Difesa estoni e integrate da fonti come Reuters, i tre caccia russi, partiti dalla Russia continentale, erano diretti verso l’exclave di Kaliningrad. Non un’azione di disturbo mirata a Tallinn, ma una rotta che, per pochi chilometri e per pochi minuti, ha intersecato lo spazio aereo estone.


E qui entrano in gioco i nostri, gli F-35 italiani, in missione di sorveglianza aerea della NATO. L’intercettazione è stata pronta e necessaria , come si conviene a una forza aerea di un paese che fa della deterrenza e della prontezza operativa il suo mestiere, ma non è’ stata che una missione di controllo.

Ma cosa significa tutto questo?

  • Routine o Provocazione? Da un lato, il volo dei Mig russi verso Kaliningrad è una rotta comune, una sorta di “routine muscolare” che la Federazione Russa ripete da anni. Dall’altro, la violazione di uno spazio aereo sovrano, anche se minima e senza comunicazioni radio o transponder attivi, è un chiaro segnale. Non una minaccia diretta, ma un promemoria costante della presenza e della capacità di Mosca di operare vicino ai confini della NATO, ma niente di più.
  • Test di prontezza NATO? C’è chi lo vede come un test, un modo per verificare la rapidità di risposta dell’Alleanza Atlantica. In questo caso, l’esito è stato chiaro: la risposta c’è stata ed è stata immediata. Gli F-35 italiani sono decollati in “scramble” e hanno intercettato i velivoli russi, dimostrando che il sistema di sorveglianza aerea funziona.  Niente di particolare, non una routine, ma un normale controllo, condotto professionalmente dall’Aviazione Militare, che, per fortuna, non è “Trigger happy”, dal grilletto facile, come invece certi politici e giornalisti.
  • La narrativa vs la realtà: Spesso, eventi come questo vengono amplificati per ragioni politiche o mediatiche. È facile gridare alla provocazione, ma è più onesto, e anche più utile, analizzare i fatti senza troppa enfasi. La violazione è avvenuta, ma è stata marginale. L’intercettazione è stata necessaria, ma non si è trasformata in un incidente diplomatico. La Russia continua a operare secondo le sue logiche, la NATO risponde in modo professionale. E la vita, in quelle zone di confine, va avanti.

La violazione, come comunicata dal Ministro della Difesa estone

In sintesi, l’episodio dei Mig russi non è la scintilla di una crisi, ma piuttosto un promemoria di come funziona la complessa e spesso tesa “danza” tra la Russia e la NATO nel Mar Baltico. Un equilibrio precario che si mantiene grazie alla prontezza operativa da un lato e a un approccio pragmatico e non eccessivamente allarmista dall’altro. Invece ieri telegiornali e giornali sono entrati in fibrillazione, come se avessero bombardato Tallinn. Un atteggiamento assolutamente fuori luogo, che mina la serietà della situazione, la pace, e la residua, minima credibilità dei mass media!

E pesnare che questa mattina, per errore, un giornale parlava di “Abbattimento dei MIG Russi”

A furia di piccoli errori si fanno scoppiare le guerreMig russi sfiorano l’Estonia, F-35 italiani in azione: è un test per la NATO? L’analisi dei fatti oltre la propaganda.

Domande e Risposte per il Lettore

 

  1. Perché la Russia continua a far volare i suoi aerei vicino ai confini NATO? La Russia considera il Mar Baltico e le sue rotte aeree una zona di interesse strategico, in particolare per il collegamento con l’enclave di Kaliningrad. Far volare i propri aerei in queste aree è un modo per affermare la propria presenza militare, testare la prontezza degli avversari e inviare un segnale politico. A volte queste operazioni avvengono senza transponder attivi, rendendo più difficile l’identificazione e la tracciabilità, un comportamento che la NATO considera rischioso.
  2. Cos’è uno “scramble” e perché è così importante? Uno “scramble” è un’operazione di decollo rapido, o “allarme”, che viene ordinata per intercettare un aereo non identificato o che ha violato lo spazio aereo. È fondamentale per la difesa aerea perché permette di reagire in tempi brevissimi a potenziali minacce. La prontezza degli “scramble” è un indicatore cruciale dell’efficacia e della capacità di un’aeronautica militare di proteggere i propri cieli e quelli dei paesi alleati, come nel caso della missione NATO nel Baltico.
  3. Qual è il ruolo dell’Italia in questa operazione? L’Italia partecipa regolarmente alla missione di polizia aerea della NATO nel Baltico, nota come “Baltic Air Policing”. Questa missione prevede che aerei e piloti di vari paesi membri dell’Alleanza si alternino per sorvegliare lo spazio aereo di Estonia, Lettonia e Lituania, che non dispongono di una propria forza aerea di caccia. In questo specifico caso, gli F-35 italiani hanno svolto il loro compito intercettando i Mig russi, dimostrando l’impegno e l’affidabilità dell’Italia all’interno dell’Alleanza.

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