Attualità
I dati economici USA finali: PIL -32,9%. La Grande Depressione? Una passeggiata. Abbiamo bisogno di una nuova economia
I dati economici del secondo trimestre 2020, per quanto attesi come negativi, fanno veramente paura ed aprono delle prospettive nuove per l’Economia, soprattutto per la necessità di trovare delle soluzione veramente al di fuori di quanto visto sinora. Prima i dati e poi i commenti. L’economia statunitense si è contratta per il 32,9 per cento annualizzato nel secondo trimestre del 2020, rispetto alle previsioni di un crollo del 34,1 per cento delle anticipazioni.
È la più grande contrazione di sempre, spingendo l’economia in una recessione poiché la pandemia di coronavirus ha costretto molte aziende, tra cui ristoranti, caffè, negozi e fabbriche a chiudere e le persone a rimanere a casa, tagliando fortemente la spesa dei consumatori finali e delle imprese. La riduzione del PIL reale riflette le riduzioni delle spese per consumi personali (PCE), le esportazioni, gli investimenti privati, gli investimenti fissi non residenziali, gli investimenti fissi residenziali e le spese statali e locali che sono state parzialmente compensate da un aumento della spesa del governo federale. Anche le importazioni sono diminuite.
Dissezionando i vari componenti del PIL USA otteniamo quanto segue:
- Il consumo personale ha rappresentato il grosso della perdita , -25,05%, del calo complessivo del PIL del -32,9% ed è 5 volte superiore al calo del PIL del -4,75%;
- Gli investimenti fissi hanno sottratto un altro -5,38% dal PIL del secondo trimestre, molto peggio del modesto calo del -0,23% nel primo trimestre. Gli investimenti fissi non residenziali o la spesa per attrezzature, strutture e proprietà intellettuale sono diminuiti del 27% nel 2 ° trimestre dopo essere diminuiti del 6,7% nel trimestre precedente
- La variazione degli inventari privati ha sottratto un altro -3,98%, 3 volte in più rispetto al -1,34% nel primo trimestre
- Le esportazioni nette hanno contribuito allo 0,68% sul PIL, consistendo in un calo del -9,38% rispetto alle esportazioni compensato da un calo del 10,06% dalle importazioni. La diminuzione delle esportazioni riflette principalmente una diminuzione dei beni soprattutto quelli capitali.
- Il consumo pubblico è stato di un misero 0,82%, in aumento rispetto allo 0,22% nel trimestre precedente.
La spesa pubblica diretta è molto più lenta nell’agire rispetto al calo dei consumi, quindi non c’è stata nessuna compensazione. Il disastro economico fa impallidire quello avvenuto durante la Grande Depressione:
Qui andiamo verso territori economici veramente sconosciuti. La Grande Depressione, ed il fallimento delle politiche basate sulle teorie classiche portò alla nascita ed alla applicazione della teoria Keynesiana, ma, dove furono applicate in modo errato le teorie del XIX, come in Germania, portò alla salita al potere di Hitler e pose le basi della Seconda Guerra Mondiale. Sicuramente una caduta come quella vista oggi deve anche far ripensare a tutte le politiche “Export driven”, guidate dalle esportazioni e basate sull’offerta. Esattamente quelle che ancora oggi vengono inseguite in Europa. Questa sfida intellettuale, prima ancora che di politica economica, sarà la più difficile da vincere.
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